Cronaca di Frosinone

Giovedì 18 Ottobre 2001

La Cisl boccia gli ...

di VALENTINO MINGARELLI

La Cisl boccia gli industriali e la Regione. La confederazione capitanata da Romano Fratarcangeli nell’ultimo consiglio generale ha posto l’attenzione su alcuni fronti aperti della provincia esprimendo giudizi fortemente negativi. Serie preoccupazioni per la Cisl giungono in particolare dal riacutizzarsi di punti di crisi aziendali che, spiegano, emergono in quasi tutti i settori di attività, mentre dalla Fiat giungono voci che potrebbe esserci uno slittamento dei programmi produttivi ed occupazionali. Le ultime amare vicende della Schlumberger e della Bw Italia, unite a tante altre degli ultimi mesi, il dilagare del lavoro precario o nella migliore delle ipotesi «flessibile» e l’irrisolto problema degli Lsu, stanno sempre più mettendo in primo piano il problema dei problemi del nostro territorio, la mancanza di lavoro. Con questa decisa presa di posizione la Cisl lascia quindi intendere che insieme alle confederazioni sorelle di Cgil e Uil darà vita ad un autunno caldo. Potrebbe così tornare a farsi strada la possibilità di uno sciopero generale dell’industria come risposta alla crisi dilagante. Ma le preoccupazioni per Fratarcangeli e amici, però, non finiscono qui, anzi, a non far dormire loro sonni tranquilli ci sono in particolare la delicata vertenza della società termale di Fiuggi e l’irrisolto problema della clinica Città Bianca. E in entrambi i casi le colpe sono attribuite a Storace e alla sua giunta, ritenuta «incapace di costruire risposte positive e soluzioni adeguate ai problemi dei lavoratori e del territorio». Fratarcangeli così pone fine al feeling con il presidente Storace, nato nel convegno di Campocatino di un anno fa sullo sviluppo dei Monti Ernici e Simbruini. Anzi è pronto quasi a dichiarare guerra, «la Cisl ritiene necessario incalzare la Regione per verificare la sua disponibilità ad avviare una vera concertazione sugli obiettivi sui quali ruota la nostra piattaforma, assumendo immediate iniziative sindacali di mobilitazione in assenza di risposte positive». E così dal consiglio generale esce fuori una Cisl insolitamente guerriera, pronta a mobilitare le masse, di sicuro contro Storace, con qualche dubbio invece nei confronti degli industriali.