ALATRI Lo scontro continua Questione sanità sempre...
rovente
di
PIETRO ANTONUCCI
ALATRI - La questione sanità, in particolare,
il futuro dell'Ospedale alatrense «San Benedetto» continuano a far
discutere il mondo della politica locale. Anche dopo il consiglio comunale
straordinario convocato per dibattere del piano sanitario predisposto dal
manager Asl Cavallotti. A tornare sull'argomento è il delegato
comunale azzurro, Stefano Scerrato, pronto nel rispondere ad un precedente
attacco di Antonio D'Alatri, assessore comunale nella giunta Cittadini.
«E' necessario precisare - è l'esordio - che Fi, da sempre, sa da che
parte stare. Perché da sempre, anche in tempi non sospetti, affermiamo che
le cose nella sanità provinciale non vanno. Sappiamo che gran parte di
responsabilità di tale situazione è della passata giunta regionale di
centro-sinistra, che ha lasciato un deficit da manovra economica
nazionale. Sappiamo però anche, ed è da tempo che lo diciamo, che un'altra
parte è a carico della scellerata amministrazione del direttore generale
Cavallotti». Un giudizio questo che pure Iannarilli ha tirato fuori nel
corso della seduta consiliare di qualche giorno fa. Scerrato definisce
tutto ciò un atto di coraggio che è servito «per affermare le nostre
convinzioni, manifestando un dissenso nei confronti dei nostri alleati (An,
ndr )», quel coraggio che il «Ppi non ha nei confronti
dell'amministrazione Cittadini, di cui sembra faccia parte senza diritto
di amministrare». Perché «è grave - prosegue il forzista - quando si
tenta di celare maldestramente una crisi che esiste per mancanza di
obiettivi comuni, come sta facendo la coalizione di centro-sinistra ad
Alatri». Dall'inciso di carattere politico ai problemi della Sanità, è un
ritorno veloce, un passo breve. Capitolo «San Benedetto». «Molte - afferma
Scerrato - sono le cose che non vanno nell'ospedale di Alatri. Una
struttura invidiata in tutta la provincia, manca di attrezzature; si
chiudono reparti; altri sopravvivono grazie alla dedizione del personale
che si batte contro questa amministrazione che vuole ridimensionarli;
viene trasferito personale; quello mancante non viene assunto; mancano
beni di consumo che costano poco e che non permettono l' utilizzo di
strumenti da svariate decine di milioni di lire; le file d'attesa sono
troppo lunghe; non viene effettuata l'ordinaria manutenzione della
struttura». Le colpe, secondo Scerrato, sono da attribuire anche «al
nostro attuale sindaco, che mai ha fatto in modo che la conferenza dei
sindaci (a maggioranza di centro-sinistra), organo della politica
sanitaria, si preoccupasse del problema dell'ospedale di Alatri. Perché
mancano punti di riferimento politici, che non possono essere i due
partiti in giunta puntualmente snobbati». Per l'azzurro, infine, la
soluzione sta nel «superare le barriere delle divisioni politiche»,
nell'utile dialogo per «fare in modo che l'ospedale non venga
penalizzato», senza alcuna strumentalizzazione di sorta, né da una parte
né dall'altra. I problemi della sanità non hanno colore.
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