Ospedale, richiesto un Consiglio
urgente CECCANO
«CONVOCAZIONE urgente del Consiglio comunale di Ceccano» per
esaminare le «prospettive di valorizzazione della nuova struttura»
invitando alla riunione il manager dell’Asl, Carmine Cavallotti. È la
richiesta inoltrata ieri al sindaco e al presidente dell’Assemblea dai
consiglieri Stefano Gizzi e Pietro D’Annibale. Sull’utilità di una seduta
del Consiglio sulla struttura sanitaria «nulla quaestio», proposta
lodevole dei due consiglieri purché, però, un discorso serio sulla sanità
venga affrontato in maniera documentata e quindi corretta. Soprattutto
scevra da impostazioni meramente campanilistiche. Cosa che non ci pare sia
così. Già l’«attacco» della relazione denota un «sentimentalismo» che fa a
pugni con le esigenze tecnico-gestionali e non da oggi. «Con la
ristrutturazione parziale della struttura dell’ex S. Maria della Pietà ?
esordiscono i due consiglieri ? l’ospedale di Ceccano riprende pienamente
il suo cammino di circa cinque secoli». Però, aggiungono, «alcune
questioni meritano un attento esame nell’esclusivo della valorizzazione
della nostra struttura ospedaliera». Secondo loro il pronto soccorso «non
è di primo livello poiché nell’organico non è prevista la figura
dell’anestesista». Gizzi e D’Annibale dimostrano così di non conoscere la
programmazione regionale che, per quanto riguarda l’emergenza, prevede Dea
di 1. livello a Frosinone e Cassino (con tutti i servizi necessari) e
punti di primo soccorso, senza rianimazione, nei piccoli ospedali.
D’altronde la carenza degli anestesisti non è un problema provinciale ma
nazionale. «Altra grave questione ? proseguono ? concerne le sale
operatorie, non ancora collaudate, secondo molte voci autorevoli (quali?
ndr) non a norma e pertanto bisognose di interventi integrativi non ancora
appaltati. In tale fase, quindi, è indispensabile acquisire copia
definitiva della pianta organica dell’ospedale, approfondire tutti gli
aspetti e verificare se nella nuova strutturazione dei servizi vi è
fondato motivo di sperare in un completo rilancio del nostro nosocomio».
Infine ritengono «sconcertante notare che ben 35 posti letti arredati con
letti ed armadietti sono al presente inutilizzati in attesa di future
prospettive!» per cui chiedono di «verificare la fattibilità di un
provvisorio estendimento del reparto medicina in questa ala dell’ospedale
allo scopo di ottenere un impiego ottimale della struttura». Ai due
consiglieri ceccanesi non dovrebbe essere del tutto sconosciuto il
programma sanitario del centro-destra nazionale e regionale: riduzione dei
posti-letto (l’assessore Saraceni ha previsto un taglio di tremila in
quanto nel Lazio sono in soprannumero), eliminazione dei ricoveri impropri
e potenziamento dell’assistenza sul territorio. E poi, non si giustifica
un presidio come lo vorrebbero Gizzi e D’Annibale (e altri per analoghe
situazioni) ad appena otto km. da Frosinone: non lo consentono, tra
l’altro, i 350 miliardi di debiti del bilancio Asl.
S. di
N. |