SANITA’/OBIETTIVO DEFICIT
Saraceni e Augello: «Risparmieremo ma
per ora non pensiamo ai ticket»«Sono strangolato dalla spesa ospedaliera che ormai ha raggiunto il 57 per
cento del budget per la sanità», Vincenzo Saraceni sta facendo con Andrea
Augello (il primo è l’assessore regionale alla Sanità, il secondo all’economia)
un po’ di conti su quanto costa mantenere il sistema sanitario regionale.
«Ticket? No, per lo meno non come quelli che c’erano in passato sulle medicine e
credo che non ci sarà da pagare nemmeno per le visite al Pronto soccorso -
aggiunge Saraceni -. Si parla tanto del ticket sui cosiddetti “codici bianchi"
cioè tutte quelle prestazioni effettuate nei Pronto soccorso ospedalieri ma che
non hanno nessuna caratteristica d’urgenza. Ebbene, anche introducendo una tassa
non risolveremo il problema delle casse regionali perché comunque sarebbero
pochi soldi. La vera sfida è sui ricoveri impropri, cioè sull’utilizzo sbagliato
dei posti letto negli ospedali e nelle strutture accreditate. Per evitare i
ricoveri impropri che costano miliardi alla Regione, stiamo studiando una serie
di sistemi di controllo come verifiche rigorose sulle cartelle cliniche dei
ricoverati. Non escludo di ricorrere anche a soluzione drastiche come non pagare
i rimborsi quando il ricovero non è necessario». Alle prese con i conti
della spesa farmaceutica c’è invece l’assessore Augello. «Per le prossime due
settimane escludo qualsiasi tipo di provvedimenti - spiega -. Per ora stiamo
ragionando su soluzioni di buon senso e non tecniche. Ticket? Non escludo nulla
ma è così prematuro parlarne che nemmeno ci sto pensando. La verità è che nel
Lazio non c’è nessuna epidemia di colera o di peste. Eppure a dicembre
chiuderemo con un aumento della spesa farmaceutica di 600-650 miliardi. Siamo
ormai alla fine dell’analisi del problema, cercheremo il consenso dei medici di
famiglia e delle forze sociali per sviluppare insieme sistemi di controllo.
Voglio spendere meno ma soprattutto spendere meglio. Interverremo anche sul
problema dei “codici bianchi" nei Pronto soccorso che hanno un doppio costo: uno
economico legato al sistema sanitario che viene attivato ogni volta, uno sociale
perché il trattamento dell’urgenza risulta di conseguenza meno efficace».
Sul fronte della “politica sanitaria" ieri pomeriggio c’è stato anche un
incontro tra l’assessore Saraceni e i vertici della Fimmg (Federazione dei
medici di medicina generale) rappresentati dal segretario nazionale Mario
Falconi e dalla vice presidente romana Maria Corongiu. «E’ stato un incontro che
ci ha permesso di ribadire - racconta Saraceni - la reciproca volontà di
collaborare. C’è l’esigenza di investire sul territorio e il primo impegno è
quello sulla costituzione di forme di aggregazione tra medici». Questo significa
delle micro-strutture tra dottori dello steso ambulatorio che garantiscano in
pratica una completa assistenza pomeridiana. «Siamo disponibili alla
collaborazione - aggiunge la dottoressa Corongiu - per alleggerire la pressione
sul sistema sanitario ospedaliero e contenere la spesa farmaceutica». Infine
una denuncia di malasanità. Secondo Giulia Rodano, vice presidente della
commissione regionale sanità, nell’ospedale San Giacomo bisogna attendere sei
mesi per un’ecografia, altrettanti per un doppler mentre gli appuntamenti per la
Tac sono fissati a febbraio del prossimo anno. La colpa sta nella carenza di
radiologi.
M.Gi.
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