LA MINACCIA ANTRACE Asl, Comune e Protezione civile si uniscono contro il
bioterrorismodi RAFFAELE CALCABRINA
Le strutture
sportive di Frosinone? Poche e mal funzionanti. Per invertire la tendenza, il
comune chiede aiuto ai privati. Starà a loro mettere mano al portafogli,
ammodernare le strutture in cambio della gestione. Torneranno a nuova vita così
il circolo Enal, il Polivalente, ma anche il Casaleno, in attesa del nuovo
palasport da duemila posti. Tra i primi obiettivi della giunta c'è proprio
il recupero dell'area Enal, in via Adige. Il 10 ottobre scorso sono scaduti i
termini per la presentazione delle domande per il project financing. Interessate
alla gestione degli impianti (campi da tennis e piscina) sono quattro ditte.
L'oggetto della concessione della durata di 29 anni prevede oltre agli oneri di
manutenzione e gestione la copertura della piscina (mediante un pallone
pressostatico). Spese che secondo stime effettuate dal comune dovrebbero
aggirarsi attorno al miliardo di lire. «Il coinvolgimento tra il pubblico e il
privato è l'unica soluzione - spiega Danilo Giaccari, assessore ai Lavori
pubblici -. Anzi questo è un aspetto su cui punteremo in modo particolare. Il
problema è che non solo il comune non ha i soldi per completare i lavori, ma,
una volta realizzati, sarebbe complicato gestire gli impianti». Questo discorso
è estendibile pure al Polivalente e al Casaleno, strutture mai completate. «È
mia intenzione portare all'esame della prossima giunta - continua Giaccari - un
progetto per il Polivalente. Cercheremo di affidarlo a un privato che si impegni
a mettere in sicurezza gli impianti elettrico, idraulico e termico». I vigili
urbani allora sono destinati lasciare il posto ad attività sportive? «Quando
sarà pronta la casa comunale di viale Mazzini e avremo acquistato il palazzo di
piazza VI dicembre sposteremo tutti i servizi - prosegue Giaccari -. Al
Polivalente resterà solo il garage di servizio della polizia municipale». Ma non
solo. «L'idea è di utilizzare il Polivalente tenendo conto delle finalità per
cui è stato progettato - afferma Amedeo Di Sora, assessore allo Sport -
Purtroppo la struttura ha dei vizi d'origine che abbiamo il dovere di
migliorare. E penso a recuperare non solo la piscina, ma anche le altre sale per
attività culturali, mostre, conferenze, piccoli concerti, stage...». Alla
questione è interessato pure l'assessore alla Polizia municipale Massimiliano
Mancini. «Basta che si trovi un locale per i vigili urbani e la protezione
civile e noi ce ne andiamo da lì. Non credo sia un grosso problema», dice
Mancini. Migliorie in vista anche per il Casaleno. «Esiste un progetto di
completamento - riprende la discussione Giaccari -. Per prima cosa ci occuperemo
di sistemare l'esterno: l'illuminazione, i parcheggi. Poi, con i fondi che
abbiamo richiesto (1,3 miliardi, ndr), vedremo di rendere utilizzabile anche il
campo sportivo». Ma non c'è il rischio che, affidando gli impianti ai privati,
questi possano praticare tariffe troppo alte per le società sportive cittadine.
«Assolutamente no - replica Giaccari -. Le tariffe saranno concertate con
l'amministrazione per agevolare l'attività e non certo per penalizzarla.
Imporremo, in linea di massima, il rispetto delle attuali convenzioni».
Considerati i precedenti di Casaleno e Polivalente, costati non meno di 15
miliardi, non c'è da dormire sonni tranquilli pensando a cosa ne sarà del futuro
palasport da duemila posti. Un'opera che sorgerà proprio nell'area del Casaleno,
con una spesa sui 6 miliardi (di ci solo il 14% a carico del comune e il resto
con i fondi di Italia '90). Non c'è il rischio che sia una cattedrale nel
deserto? «Non lo permetteremo - dice il presidente provinciale del Coni, Luigi
Conte -. Stiamo già studiando un piano economico per contener i costi di
gestione e farlo funzionare al meglio. Oltre alle manifestazioni sportive si
pensa anche a grandi eventi: mostre, concerti e convegni».
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