Veroli/La diminuzione potrebbe essere
prevista dalla giunta regionale Città Bianca,
tagli di posti lettodi ELISABETTA BOTTONI
Settimana decisiva
per il futuro della clinica Città Bianca di Veroli. Venerdì la giunta regionale
deciderà se approvare la proposta che permetterà alla Asl di stringere un
accordo con la struttura. Il 19 novembre, poi, scadrà l’ennesima proroga che ha
tenuto aperta la Città Bianca da quando, lo scorso aprile, il manager dell’Asl
Carmine Cavallotti ha deciso di non rinnovare il contratto già esistente (di 20
miliardi annui). Per quello stesso giorno, i sindacati hanno chiesto un
confronto con l’assessore regionale alla Sanità Vincenzo Saraceni. «Non è un
caso la convocazione dell’incontro lo stesso giorno in cui scade la proroga»,
dice il segretario della Cgil Benedetto Mollica, «perché vogliamo che la Regione
mantenga fede all’impegno preso nei nostri confronti, quando abbiamo incontrato
i suoi rappresentanti». Cavallotti ha sempre dichiarato di volere acquistare le
prestazioni di radioterapia e di riabilitazione che la clinica offre e che sono
assenti nel resto della provincia di Frosinone. Ma la proposta che l’esecutivo
regionale esaminerà potrebbe contenere aspetti limitanti affinché le prestazioni
restino attive. Uno di questi potrebbe essere la diminuzione dei posti letto
utilizzabili (la clinica ne ha 231 di cui 150 al momento occupati) che
porterebbe a un taglio del personale (attualmente composto da 170 persone tra
dipendenti e liberi professionisti). Saranno i proprietari della clinica a quel
punto disposti ad accettare la proposta? «L’importante è che si faccia
chiarezza – aggiunge Mollica -. Non vorrei però – avverte - che sotto tutto
questo ci sia un gioco politico che impedisce la risoluzione al problema».
Anche il trasferimento dei 15 ambulatori dall’ex ospedale di Veroli alla
Città Bianca dipende dal futuro della clinica. «Poiché c’erano progetti in
questo senso – precisa il consigliere comunale Mauro Vicano, responsabile del
presidio sanitario – tra gli altri aspetti mi interessa principalmente sapere se
nell’accordo sarà contemplata la possibilità di utilizzare la struttura come
sede degli ambulatori».
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