ISOLA TIBERINA Manomesso un apparecchio di radioterapia La direzione dell’ospedale ”San Giovanni Calibata” denuncia un
atto di sabotaggio. Sospese le curedi LUCA BRUGNARA
Sabotatori in azione
all'ospedale San Giovanni Calibita dell'Isola Tiberina, uno dei più antichi e
famosi nosocomi della Capitale. Nella notte tra domenica e lunedì è stato
manomesso l'apparecchio simulatore, strumento indispensabile per terapie e
controlli, per determinare il dosaggio delle cure e programmarne il ciclo.
L'amara scoperta è avvenuta ieri mattina, alla ripresa settimanale dell'attività
e i dipendenti del servizio di radioterapia sono stati costretti a un riposo
forzato per l'intera giornata. «Tutti i fili collegati alla consolle sono stati
tagliati accuratamente», racconta il dottor Marino Nonis, direttore sanitario
dell'ospedale. «Il servizio, che si svolge su base ambulatoriale, funziona per
cinque giorni a settimana, dal lunedì al venerdì, quindi i sabotatori potrebbero
aver agito anche sabato o nella giornata di domenica». L'ospedale ha
immediatamente denunciato l'accaduto al commissariato Trastevere e assicura il
massimo impegno per garantire la continuità dell'assistenza. Sul posto è
intervenuta la scientifica: dai primi rilevamenti, sembrerebbe che il danno sia
stato causato da un'infiltrazione d'acqua che ha ossidato la scheda madre,
impedendo l'utilizzo del quadro di comando. Probabile l'ipotesi dolosa: il
liquido ossidante sarebbe stato introdotto volutamente nel macchinario, mentre i
responsabili del gesto, al momento, sono ancora ignoti. Quello di ieri non è il
primo episodio del genere che accade nel reparto del Fatebenefratelli. Lo scorso
luglio, infatti, sempre a radioterapia era stata messa fuori uso una macchina.
«L'atto vandalico - conclude il direttore Nonis - danneggia solo i pazienti
che vengono da noi perché affetti da patologie oncologiche. Speriamo che tutto
ritorni alla normalità fin da domani».
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