San Camillo Cinquemila infarti l’anno: 15 letti in più di cardiologiaCinquemila infarti l’anno. E la cura più efficace è
la corsa verso un ospedale. Nonostante tutto, il 40 per cento dei pazienti
muore: 750 persone per i danni gravi cardiaci ma oltre mille potrebbero essere
salvate. «Dalle nostre statistiche - spiega il professor Ezio Giovannini,
direttore dell’unità operativa cardiologica del San Camillo - abbiamo
quantificato tutti i ritardi. Nella metà dei casi il paziente o i familiari non
capiscono subito la gravità della patologia, poi c’è il problema del trasporto
in ospedale e solo l’8 per cento degli infartuati romani chiedono l’intervento
del 118. E infine si perde tanto tempo nell’ospedale, dal momento del ricovero
all’inizio della terapia. Ora abbiamo un tempo di trattamento medio di 4 ore,
vogliamo arrivare a due. Solo così possiamo essere più efficienti nel
trattamenti dei pazienti infartuati». La ricerca verrà illustrata oggi,
prima dell’inaugurazione al san Camillo di una nuova sezione di terapia
intensiva cardiologia: 15 posti letto attrezzati con le più moderne
apparecchiature. «Con questa iniziativa - commenta Guido Pugliesi, manager
dell’azienda San Camillo-Forlanini - viene fatto un importante passo in avanti
verso una sempre più efficace assistenza sanitaria laziale». Intanto è stata
quasi completata la rete regionali cardiologica per permettere ai pazienti
trasportati dal 118 di essere ricoverati nell’ospedale più vicino specializzato
negli infarti ed evitare così perdite di tempo.
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