SOTTOSOPRA Sanità, tragico
errore buttarla in politica
di
LUCA SERGIO
CI sono voluti oltre sette mesi per far
deliberare alla conferenza locale per la Sanità il regolamento e
l’elezione dei cinque membri del comitato di rappresentanza, organo
meramente consultivo dell’Asl. Con questi tempi la sanità... muore. Si è
andati avanti da marzo scorso e ci sono volute ben quattro riunioni per
decidere quello che si sarebbe potuto fare in qualche settimana.
Alcuni esponenti di centro-sinistra hanno ora l’improntitudine di
cantare vittoria. Dopo che la precedente assemblea non è stata convocata
per anni e si è tenuto in piedi un comitato con appena due membri. Se
fossero stati più solleciti, non tre ma sicuramente quattro membri
avrebbero potuto avere se Marzi non avesse ritardato le convocazioni
(forse ancora gli fischiano le orecchie per le «sollecitazioni» dei Ds).
Alle ultime amministrative hanno perduto comuni importanti come Cassino,
Anagni e Ferentino (in tutto 71.200 voti rappresentati). Ma dove sta il
«successo»? Facendo la somma dei 47 comuni amministrati (di cui 20
diessini) si hanno 281.100 voti rappresentati contro i 260.300 avuti
sabato mattina (quindi - 20.800). Il centro-destra, che per i 32 comuni
gestiti disponeva di 167.800 voti rappresentati, ne ha ottenuti 153.100,
perdendone perciò di meno: 14.700. Si deve invece parlare di successi
personali o di migliore «organizzazione», come quelli di Vincenzo Quadrini
(» 78.800 rispetto ai 12.800 disponibili di Isola Liri) e di Patrizio
Cittadini (» 60.300 dal momento che Alatri è portatore, secondo il
censimento ’91, di 25.000 voti). Meno bene è andata al sindaco frusinate,
Domenico Marzi, che è riuscito ad accrescere il bagaglio di voti (45.800)
soltanto di 37.600 suffragi. Eppure il primo cittadino del capoluogo, che
è stato di molto distanziato sia dai colleghi di Isola Liri che di Alatri,
per accordo tra i partiti di centro-sinistra, è il presidente designato
del comitato di rappresentanza, sommando così la carica con quella della
conferenza. Carica, è vero, prevista dalla legge regionale in quanto
sindaco del comune capoluogo e più popolato, ma che potrebbe farlo trovare
nell’innaturale ruolo di giudice e di giudicato. Per il centro-destra,
va rilevato il successo del sindaco di Ferentino Roberto Valeri, che ha
visto aggiunto al suo «bagaglio» comunale di 19.100 voti altri 42.800. Per
concludere, i tre sindaci di centro-sinistra la butteranno in politica? Le
prime dichiarazioni non sono confortanti e sarebbe inaccettabile se
operassero in base al pregiudizio politico. I frusinati non capirebbero.
C’è invece bisogno di unità e concordia per far progredire il settore,
sgovernato per troppi anni proprio a causa delle mere convenienze
partitiche.
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