Cronaca di Frosinone

Venerdì 9 Novembre 2001
PONTECORVO «Via crucis» di un paziente costretto a sottoporsi ad una Tac nell’ospedale del capoluogo
Di malasanità ci si può «ammalare»
Macchinari obsoleti e carenze strutturali sono stati segnalati al «Tribunale del Malato»

di UMBERTO PAPPALARDO

PONTECORVO - Un altro episodio di malfunzionamento della sanità si è consumato nell'Ausl di Frosinone. A denunciare l'accaduto è stato un paziente di Pontecorvo, che ha dovuto sottoporsi all'esame della Tac per gravi patologie.
«Per subire gli esami - precisa il paziente Gabriele Longo - sono stato costretto ad una preparazione propedeutica (digiuno ecc). Dopo ho dovuto bere un litro e mezzo di acqua mischiata a sostanze reagenti di contrasto. Ma gli esami, dopo due ore di attesa, non sono stati eseguiti. Ora, svanita l'efficacia del liquido assunto, per procedere agli esami è stato chiesto al paziente "la ripetizione della procedura". Ma a causa dei malesseri, sfociati anche in turbe intestinali, il paziente ha protestato per le lungaggini». Successivamente, ha scoperto che la lentezza era causata dal macchinario, il quale, essendo di «vecchia generazione», impiegava un tempo eccessivo per eseguire l'esame. «Il paziente, nel denunciare quanto accaduto al Tribunale del malato, non nasconde le sue perplessità circa il decadimento funzionale e organizzativo delle strutture ospedaliere. Anzi, osserva che, negli ultimi dieci anni di sanità pubblica, pur avendo speso numerosi miliardi, non ha raggiunto l'efficienza desiderata dal cittadino. Infatti, le centinaia di richieste di esami sono procrastinate in tempi esageratamente lontani, peggiorando, a volte, le patologie che affliggono i malati. Neanche gli avvicendamenti manageriali - prosegue Longo - sono stati utili per il buon funzionamento delle strutture. Anzi, non si riesce a cogliere quali siano concretamente le vere problematiche che le rappresentanze istituzionali hanno in animo di risolvere». Il paziente di Pontecorvo, mostrando uno spirito costruttivo, ha segnalato l'efficienza del Centro ematologico di Frosinone, il quale necessiterebbe di luoghi più accoglienti e spaziosi per predisporre le diagnosi con tempestività.