Cronaca di Frosinone

Mercoledì 21 Novembre 2001
Quello che prevede il Piano sanitario provinciale per l’assistenza ai malati di tumore
Basta con i viaggi della speranza
Ieri un simposio all’Asl sull’ematologia con il prof. Franco Mandelli

di LUCA SERGIO

«ALT» ai viaggi della speranza. Ogni anno, nei presìdi ospedalieri della provincia, si fanno all’incirca seimila interventi per tumore ma altri tremila e più vengono effettuati fuori provincia. Alcune decine anche all’estero. Ecco, se qualche amministratore o politico frusinate pensasse solo a questo, dovrebbe smetterla di fare rivendicazioni di mera valenza campanilistica. La nostra sanità ha bisogno di più specializzazione e strutture. E quindi maggiori investimenti che non possono essere spesi (anche perché sono oltremodo scarse le risorse disponibili) in inutili doppioni in quanto il territorio ha necessità urgente di buone specializzazioni in alcuni ospedali attrezzati del territorio. In provincia non si è all’anno zero ma certo debbono farsi decisi passi in avanti per mettere finalmente lo «stop» ai viaggi della speranza: con tutto quel che consegue per i malati e le loro famiglie, oltre allo stress della patologia. La ricerca ha fatto passi da gigante per cui dal cancro si può guarire. Delle malattie tumorali, e in particolare delle ematologiche, si è parlato ieri mattina all’Asl in un riuscito simposio sulle nuove prospettive alla presenza di un’autorità scientifica indiscussa: il prof. Franco Mandelli, direttore di ematologia all’Università di Roma «La Sapienza». Accolto dal manager Carmine Cavallotti che ha illustrato le azioni messe in atto e da compiere per far fare il salto di qualità nel campo alla provincia. Con il prof. Mandelli i suoi allievi proff. Sergio Amadori, direttore di ematologia a Tor Vergata, Giuseppe Leone alla Cattolica e Luciana Annino, responsabile dell’Unità operativa di ematologia nel presidio ospedaliero del capoluogo che si è soffermata sulla esperienza di cinque anni di attività. «Oggi - ha detto il direttore generale dell’Asl - l’Unità operativa visita sessanta persone al giorno e questo dà la dimensione della sua validità scientifica». Efficacissimo l’intervento del prof. Mandelli il quale ha sostenuto che «il malato si ricorda certamente delle cure ricevute ma si ricorda di più di come è stato trattato». Ecco la necessità dell’umanizzazione dell’assistenza e di avvalersi sempre più del volontariato che supplisce al meglio nell’assistenza in termini di solidarietà. Un forte elogio a questo e all’associazionismo ha rivolto anche Cavallotti alludendo all’associazione «Carlo Donfrancesco», che ha donato importanti attrezzature per il day hospital di ematologia. L’assistenza ematologica, come quella oncologica, nella nostra provincia non si trova all’anno zero in quanto nel Piano sanitario locale sono previste strutture complesse di oncologia a Sora (20 p.l. ordinari e 4 day hospital), per l’ematologia struttura complessa a Frosinone con 19 p.l. (15 ordinari e 4 d.h.) e day hospital onco-ematologici nei poli ospedalieri di Alatri-Anagni, Frosinone, Sora e Cassino. Sono programmati pure punti di erogazione per poli e distretti e integrazioni con l’assistenza domiciliare per le terapie di supporto, come le cure antalgiche. Adesso bisogna fare in modo di attuare tutto il Piano in tempi ragionevoli. Perciò le polemiche non servono a niente. Tanto meno ai malati che chiedono certezze ed umanità.