SANITÀ Il servizio, sospeso dall’Umberto I, verrà
attivato nella Città della Salute in Via Fabi Apre da metà dicembre la nuova
dialisi Finisce il «calvario» per quaranta pazienti costretti a recarsi
ad Anagni e Alatridi
SILVANO CIOCIA
CON molta probabilità la triste telenovela,
alla quale, incolpevolmente e contro la loro volontà sono stati
protagonisti una quarantina di dializzati dopo la chiusura del reparto
dialisi dell’Umberto 1° di Frosinone, potrebbe avere termine il 15
dicembre prossimo, in occasione della inaugurazione del nuovo e
prestigioso reparto di Dialisi e Nefrologia ubicato alla Città della
Salute. Così per i tanto indispettiti e rattristati malati, che due
volte la settimana si recano nei centri di Anagni e Alatri per sottoporsi
al lavaggio del sangue, la via crucis terminerà. Una strenna natalizia
bella e buona, atteso che i lavori nei nuovi e più sofisticati locali
della Città della Salute continuano alacremente al fine di dotare la
struttura di presidi e sicurezza necessarie onde evitare proprio quello
che è successo nella vecchia struttura (un difetto nella depurazione
dell’acqua) e che in definitiva ha determinato la cessazione e la
conseguente chiusura del reparto Dialisi e Nefrologia dell’Umberto 1° di
Frosinone. «In effetti - ci dice Angelo Ricci vice segretario
regionale e presidente provinciale dei dializzati - è una storia che
finalmente finisce. Ci siamo incontrati numerosissime volte con il manager
Carmine Cavallotti e con il direttore sanitario Carlo Mirabella l’ultima
in ordine di tempo l’altro ieri insieme con altri dializzati - i quali ci
hanno aggiornato sullo stato dei lavori. Ora sembra tutto filare per il
verso giusto: è quasi pronto l’impianto per l’acqua, quello per l’ossigeno
poi l’arrivo di nuovi macchinari ci rallegrano per cui ora siamo fiduciosi
dopo un lungo periodo di disperazione e di crisi per via dei viaggi presso
le strutture di Alatri e Anagni che ci stanno spossando. Speriano solo -
aggiunge Ricci - di tornare nel nostro reparto in quanto medici,
infermieri e personale specializzato ci assiste con cura e professionalità
con in testa il primario Franco Scaccia. Sarebbe il più bel regalo di
Natale soprattutto perché fatto ad una categoria già martoriata e
sicuramente bisognevole di particolari attenzioni. Per l’occasione -
conclude Angelo Ricci - vogliamo ringraziare il manager Cavallotti, il
direttore aziendale Carlo Mirabella, quello dell’ospedale Saverio Celletti
per il determinate apporto che hanno dato alla risoluzione della vicenda.
Finalmente credo siamo arrivati al traguardo».
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