CEPRANO Presidio
sanitario I letti continuano a...
scompariredi EZIO
NALLI
CEPRANO - Ci risiamo. Rimessa in discussione la
riconversione dell’ex ospedale «Ferrari» di Ceprano. I timori tornano, e
ancora più forti, in seguito all’operazione compiuta l’altro giorno
quando, presso il presidio sanitario, è giunto personale dell’Asl che ha
provveduto a portare via i letti del primo piano dell’ala centrale del
«Ferrari», dove è prevista la realizzazione del reparto di riabilitazione
post acuzie, con venti posti letto. Già in precedenza era stato
tentato il blitz e i letti rimasero soltanto grazie all’intervento del
vice sindaco Carnesecchi. Poi, come si ricorderà, ci sono state
rassicurazioni da parte del direttore generale dell’Asl Carmine Cavallotti
che ha confermato agli amministratori comunali sia la realizzazione del
reparto di riabilitazione, sia la creazione di una residenza sanitaria
assistenziale per anziani, con ben quaranta posti letto e sia il
potenziamento del punto di primo soccorso, dei poliambulatori e dei
servizi di radiologia, cardiologia e laboratorio analisi. Ora i dubbi
e le perplessità aumentano, proprio in seguito allo smantellamento dei
letti che sarebbero stati trasferiti nel presidio di Ferentino, dove sono
previsti servizi analoghi a quelli programmati per la struttura cepranese.
A questo punto sarebbe necessario fare chiarezza sulle scelte che si
intendono fare nella sanità ciociara a livello territoriale, fugando i
timori della gente che rimane sconcertata nel veder togliere i letti
acquistati per un servizio previsto in una struttura e che poi vengono
misteriosamente trasferiti in un’altra, in questo caso quella di
Ferentino, per la quale ultimamente si sono intensificati interventi
politici (a ogni livello!) per l’attuazione della riconversione. E
Ceprano, che è al centro di un vasto comprensorio, come al solito verrà
ancora una volta penalizzato in nome della cosiddetta razionalizzazione
della sanità, che con la razionalità ha ben poco a che fare. Infatti nel
comprensorio di Ceprano non è presente un’adeguata assistenza sanitaria,
proprio per la mancanza di una struttura, mentre in altre zone sono
concentrate strutture ospedaliere e sanitarie in un raggio molto
ristretto. Perciò, dopo la disattivazione dell’ospedale «Ferrari», se
non dovessero decollare nemmeno i servizi previsti dalla riconversione,
Ceprano e i numerosi comuni del suo bacino di utenza, verranno
ulteriormente penalizzati, sempre in nome della razionalizzazione. Per il
momento i fatti vanno nella direzione contraria alle rassicurazione, per
cui lo scetticismo sull’operazione aumenta mentre si affievoliscono le
speranze anche per il potenziamento dei servizi esistenti, specialmente
del punto di primo soccorso, del laboratorio analisi e del servizio di
cardiologia.
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