Cronaca di Frosinone

Venerdì 7 Dicembre 2001
San Camillo. Per la prima volta in Italia le nuove tecnologie hanno permesso un intervento su un femore fratturato
Ortopedia, robot pensaci tu
Un giovane coreografo era caduto dalla moto sabato, presto camminerà

di GERMANA CONSALVI

Sabato sera un incidente l’ha sbalzato dalla sua moto provocandogli la frattura scomposta del femore. Mercoledì è stato operato e presto lui, 27 anni, tornerà a camminare. E più in là potrà tornare al suo lavoro, che è fatto di tanto movimento: è un coreografo. Il ragazzo è stato protagonista di un intervento inedito in Italia: per la prima volta, infatti, un robot-chirurgo ha operato una frattura. O meglio, un computer ha guidato i chirurghi ortopedici in sala operatoria. L’intervento è stato eseguito dal professor Sandro Rossetti, 51 anni, romano, primario di Ortopedia e Traumatologia dell’azienda San Camillo-Forlanini e dalla sua équipe.
L’operazione è iniziata alle 18 ed è durata un’ora e trenta minuti: «Finora la chirurgia computer assistita - spiega il professor Rossetti - era stata utilizzata sempre per problematiche di tipo protesico, mai per quelle traumatiche come le fratture. È la prima volta che si fa questo intervento e che otteniamo questo software, grazie all’aiuto del dottor Pugliesi e della direzione aziendale. Il computer è giunto a Roma martedì sera dal Belgio ed è già ripartito, destinato a Londra. Il risultato è stato confortante: questo computer assiste il chirurgo nel corso dell’intervento». Tiene a precisare, il primario, che non si tratta di chirurgia robotica: «No, perché in essa il robot sostituisce il chirurgo. Si tratta invece di chirurgia computer assistita». Cioé? «In questo caso siamo stati assistiti dal computer, al quale abbiamo fornito una serie di informazioni radiografiche. Il computer le ha immagazzinate e sviluppate, ricostruendo la conformazione tridimensionale dell’osso. È venuta fuori un’immagine dell’osso molto fedele alla realtà, per cui il nostro lavoro è stato quello di scegliere insieme al computer i mezzi di sintesi da utilizzare, le lunghezze delle viti, lo spessore, per poi applicarle al paziente con l’assistenza del computer».
Una tecnica che presenta due vantaggi: «Non c’è più bisogno di sottoporre il paziente durante l’intervento - spiega il professor Rossetti - a una raffica di radiografie, radiazioni che finiscono per colpire anche l’équipe. E poi il computer-navigatore facilita il chirurgo nell’individuazione del punto di introduzione della vite, o del chiodo, la sua lunghezza e il suo diametro. In sostanza, rende l’intervento estremamente più semplice e più preciso». Come avete deciso di sperimentare la tecnica su questo ragazzo? «Aveva una frattura particolarmente idonea per questo tipo di chirurgia. L’osso era rotto in due pezzi, una frattura trasversale rispetto all’asse femorale». A quando il bis? «Quando potremo rioutilizzare l’apparecchio». Impresa non da poco: esiste un solo esemplare di questo costosissimo software, che gira l’Europa di ospedale in ospedale per essere “provato". Così, il computer è già ripartito. Destinazione, Londra.
«Con questa nuova tecnica - commenta Guido Pugliesi, direttore generale dell’azienda San Camillo-Forlanini - l’assistenza medica romana compie un importante passo in avanti, soprattutto nel campo della traumatologia che, purtroppo, conta ogni giorno un alto numero di incidenti in casa e in strada. Il pronto soccorso del San Camillo fa registrare il più alto numero di assistenza medico-chirurgica di Roma per traumi».