Lavoro e sicurezza Commissione d’indagine: in nove mesi 46mila infortunidi VALENTINO CASTALDO
Diminuiscono i casi
mortali di incidenti sul lavoro ma al tempo stesso si assiste ad un incremento
del numero assoluto degli incidenti stessi. La sicurezza nei luoghi di lavoro
sarà tutelata anche da una commissione regionale di indagine presieduta da
Alessio D'Amato (capogruppo regionale del Pdci) che ieri ha presentato le linee
guida dell’iniziativa. «Vogliamo arrivare ad una diminuzione del 10 per cento
del numero degli infortuni - ha detto D’Amato - e fare sì che vengano aumentate
le risorse destinate alla prevenzione». Secondo i dati forniti, di fonte Inail,
nel Lazio gli infortuni sul lavoro avvenuti tra gennaio e settembre 2001 sono
stati quasi 46 mila, con un incremento dello 0,8 per cento rispetto all’anno
precedente. L’assessore regionale alla sanità Vincenzo Saraceni ha osservato
come l’avvio dei lavori della commissione coincide con la prossima
presentazione, in giunta, del Piano sanitario regionale, ed ha annunciato la
prossima convocazione del Comitato regionale di coordinamento per la “626", che
coordinerà il lavoro di Asl, servizi ispettivi, Inail, vigili del fuoco, Nucleo
operativo dei carabinieri. Il presidente del consiglio regionale Claudio Fazzone
ha sottolineato l'importanza data alla materia dalla Regione, «credo l'unica -
ha detto - ad avere insediato una commissione su questo tema». Intanto anche
sul fronte del lavoro arriva un’altra novità. Formazione, sgravi contributivi,
bingo e ulteriori agevolazioni per le piccole aziende, sono la ricetta suggerita
da Italia Lavoro (azienda a capitale pubblico del Ministero delle Finanze) per
il rilancio dell'occupazione nel Lazio dei lavoratori socialmente utili. «Una
formula semplice che gli imprenditori devono assimilare in tempi brevi per
combattere tempestivamente anche la concorrenza dei mercati esteri», così spiega
Natale Forlani amministratore delegato di Italia Lavoro, la necessità di
ricorrere alle agevolazioni in corso per gli imprenditori che assumo i
lavoratori socialmente utili. «Per ogni lavoratore assunto - spiega Forlani - le
aziende possono usufruire di considerevoli esenzioni fiscali fino ad un massimo
di 18 milioni di lire e contributi mensili per 867 mila lire fino a sei mesi, da
destinare alla formazione. Inoltre gli lsu assunti in questo periodo - conclude
Forlani - non fanno cumulo con gli altri dipendenti rischiando agli imprenditori
di far superare il tetto delle 15 unità».
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