LE NUOVE FRONTIERE Il chirurgo comanda il bisturi a voce e “Aesop” opera le
coronarieMeno trauma e dolore, degenza e convalescenza più
rapide, 150 milioni all’anno risparmiati al San Camillo grazie a tecniche meno
invasive che riducono l’ospedalizzazione e non prevedono trasfusioni. In poche
parole, migliora la qualità di vita dei pazienti e meno spese per l’ospedale
grazie ad operazioni di chirurgia coronarica a cuore battente e con il supporto
di un braccio robotico, l’unico strumento al mondo a controllo vocale. Sono i
risultati emersi dallo studio della Cardiochirurgia del San Camillo-Forlanini,
diretta dal professor Francesco Musumeci, su oltre mille interventi eseguiti
nell’ultimo anno, di cui più di 300 a cuore battente e 60 con l’ausilio del
braccio robotico. Una parte degli interventi a cuore battente, cioé quelli che
prevedono un solo bypass aortocoronarico, viene eseguita in endoscopia, senza
aprire il torace. Anche nella chirurgia della valvola mitrale, la
Cardiochirurgia del San Camillo utilizza la video-assistenza robotica di
“Aesop", braccio robotico con una microcamera: attraverso un comando vocale il
chirurgo muove il braccio all’interno del paziente operando, così, senza l’aiuto
di un assistente che posizioni manualmente l’endoscopio. «Con questa tecnologia
- dice il professor Musumeci - l’intervento diventa più semplice, rapido e
preciso». Tecniche all’avanguardia da una parte, e polemiche dall’altra:
secondo l’associazione Codici al San Camillo sarebbe stato impiantato un
centinaio di valvole cardiache che poi sono state ritirate dal mercato. Il
Codici, che tempo fa aveva chiesto alla direzione dell’ospedale se i pazienti
trapiantati fossero stati avvisati del pericolo, ha presentato una denuncia alla
Procura perché «nessuna risposta è arrivata dal San Camillo e neanche
dall’assessorato regionale alla Sanità».
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