Cronaca di Frosinone

Venerdì 7 Dicembre 2001
LE NUOVE FRONTIERE
Il chirurgo comanda il bisturi a voce e “Aesop” opera le coronarie

Meno trauma e dolore, degenza e convalescenza più rapide, 150 milioni all’anno risparmiati al San Camillo grazie a tecniche meno invasive che riducono l’ospedalizzazione e non prevedono trasfusioni. In poche parole, migliora la qualità di vita dei pazienti e meno spese per l’ospedale grazie ad operazioni di chirurgia coronarica a cuore battente e con il supporto di un braccio robotico, l’unico strumento al mondo a controllo vocale. Sono i risultati emersi dallo studio della Cardiochirurgia del San Camillo-Forlanini, diretta dal professor Francesco Musumeci, su oltre mille interventi eseguiti nell’ultimo anno, di cui più di 300 a cuore battente e 60 con l’ausilio del braccio robotico. Una parte degli interventi a cuore battente, cioé quelli che prevedono un solo bypass aortocoronarico, viene eseguita in endoscopia, senza aprire il torace. Anche nella chirurgia della valvola mitrale, la Cardiochirurgia del San Camillo utilizza la video-assistenza robotica di “Aesop", braccio robotico con una microcamera: attraverso un comando vocale il chirurgo muove il braccio all’interno del paziente operando, così, senza l’aiuto di un assistente che posizioni manualmente l’endoscopio. «Con questa tecnologia - dice il professor Musumeci - l’intervento diventa più semplice, rapido e preciso».
Tecniche all’avanguardia da una parte, e polemiche dall’altra: secondo l’associazione Codici al San Camillo sarebbe stato impiantato un centinaio di valvole cardiache che poi sono state ritirate dal mercato. Il Codici, che tempo fa aveva chiesto alla direzione dell’ospedale se i pazienti trapiantati fossero stati avvisati del pericolo, ha presentato una denuncia alla Procura perché «nessuna risposta è arrivata dal San Camillo e neanche dall’assessorato regionale alla Sanità».