Alcuni prodotti potrebbero passare
dalla fascia gratuita alla “B” «Se programmare l’efficienza non basterà, sarà inevitabile immaginare forme
di risparmio, intervenire con alcune operazioni ben mirate». L’assessore
alla Sanità, Vincenzo Saraceni cerca di essere realista. Del resto, se
l’addizionale Irpef non si tocca, e il presidente Storace lo ha ribadito anche
ieri, bisognerà intervenire in altro modo. Ma come? Che si fa se il governo non
corregge l’indicazione del ministro Tremonti e non trasferisce al Lazio i mille
miliardi richiesti? «Ne parleremo solo dopo il 15 gennaio - spiega
l’assessore, alludendo alla data prevista per la decisione finale - . Il
problema non è solo nostro, le Regioni nel complesso devono trovare cinquemila
miliardi». «Per quanto ci riguarda - continua Saraceni - stiamo pensando di
creare un gruppo di farmaci di fascia B, si pagherebbero ma solo in parte. E
stiamo considerando anche altre ipotesi». Quali? Peseranno sui cittadini?
«No, pensiamo - spiega ancora l’assessore - a prescrizione di farmaci
generici; erogazione diretta dei farmaci al momento delle dimissioni
dell’ospedale per almeno sette giorni; distribuzione anche nelle Residenza
sanitarie assistenziali e per l’assistenza a domicilio. E a farmaci che
potrebbero passare dalla attuale fascia A (quella gratuita) alla C, il collirio
tanto per fare un esempio». Altro problema da affrontare è la riduzione
delle spese per il Pronto soccorso. «Bisogna intervenire sui cosiddetti codici
bianchi, le presunte urgenze che non necessitano di ricovero, qui l’ipotesi è
l’introduzione di un ticket», ammette l’assessore . È comunque presto per
parlarne. Per il momento Saraceni preferisce ricordare quello che si è già
fatto. I tempi di di attesa che per molti tipi di esami sono stati quasi
dimezzati, ad esempio.. Verrà realizzato un Centro unico di prenotazioni che
metta in rete tutte le strutture pubbliche del Lazio, oltre ad un call center,
che consenta anche le refertazioni per via telematica. Per quanto riguarda
invece l'assistenza domiciliare, oltre all'aumento dei posti nelle Residenze
sanitarie assistenziali (Rsa) che saliranno a 9 mila nel prossimo triennio, la
Regione prevede di attribuire a queste strutture anche una funzione di
domiciliarità. Sul fronte della prevenzione, Saraceni annuncia l'aumento
delle risorse, che passeranno dall'attuale 2,5% ad almeno il 5%. «In ospedale -
ha sottolineato Saraceni - ci dovrà andare solo chi sta veramente male». Il
piano sanitario della Giunta stabilisce infatti la riduzione al 4 per mille dei
posti letto e l'abbattimento del 30% di quelli chirurgici. E l’opposizione?
«Non ho ancora avuto la possibilità di vedere nel dettaglio i provvedimenti
varati dalla Giunta Storace - ha dichiarato il consigliere regionale dei
Democratici di sinistra Giulia Rodano -. Dalla prime informazioni, mi sembra che
si tratti di provvedimenti contraddittori e confusi, dai quali sembra emergere
un modello di sanità sempre più individualistico e mercantile». «Sulle
tariffe si ribadisce aggravandola - aggiunge la Rodano - una politica delle
tariffe che ha prodotto quell'aumento immotivato della spesa a cui abbiamo
assistito nell'ultimo anno, una vera e propria inflazione sanitaria». Secca la
replica del presidente Francesco Storace: «La Rodano non ha letto i
provvedimenti, visto che prende fischi per fiaschi».
C.Mar.
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