Protagonista dell’episodio di malasanità, avvenuto
nell’ospedale di Pontecorvo, un paziente in fase
terminale Medico nega le cure, scatta la
denuncia La figlia dello sventurato ha dovuto richiedere l’intervento dei
carabinieridi
LORIS FRATARCANGELI
«Mio padre, malato di tumore, stava
morendo. Ma, come se ciò non bastasse, quando sono andata al pronto
soccorso per chiedere aiuto sono stata anche maltrattata». Simonetta,
casalinga cinquantenne di Pontecorvo, sposata e madre di due figli, lo
scorso cinque novembre ha salutato per l'ultima volta suo padre. Ma non ha
affatto dimenticato il viso di quella dottoressa che, il giorno prima, al
pronto soccorso del «Pasquale Del Prete» non avrebbe fatto nulla per
lenire le sofferenze di un anziano moribondo. Tanto da denunciarla alla
procura di Cassino, che ha già incaricato la polizia giudiziaria di
procedere ai primi accertamenti. «Dopo aver telefonato invano, andai
di persona in ospedale - ricorda la signora nella denuncia - ma lei, il
medico di turno, mi disse bruscamente di rivolgermi a quello di Cassino».
«Non ho ancora capito il perché di quella risposta. Chiedemmo
spiegazioni, cercando di mantenere la calma e quando mia figlia le si
avvicinò per leggere il nome sul tesserino la dottoressa iniziò ad
inveire». «Nel frattempo aveva strappato la targhetta dal suo camice.
La ripose in una tasca e subito dopo cominciò ad urlare, strattonò e
spinse con rabbia mia figlia e infine si chiuse in una stanza del pronto
soccorso». «Ferita e umiliata da quell'inspiegabile comportamento,
convinta della bontà delle mie ragioni, decisi di chiamare i carabinieri».
«Qualche minuto più tardi, finalmente, un'ambulanza arrivò sotto casa
per trasportare mio padre in ospedale». Questa la versione dei fatti,
almeno secondo il racconto riportato nero su bianco sulla querela.
L'anziano pensionato, il giorno dopo, passò a miglior vita.
«Sapevamo che le cure - si legge nella denuncia - non gli avrebbero
comunque garantito di vivere a lungo, certo. Ma il medico di guardia aveva
l'obbligo di attivarsi tempestivamente, in ogni modo». «Se non altro,
per alleviare le sofferenze del paziente e tranquillizzare i suoi
familiari». Quel giorno le stanze al primo piano del «Pasquale Del Prete»
erano affollate. Alla scena, aggiunge la signora nell'esposto, hanno
assistito infatti, comprensibilmente allibite, almeno un altro paio di
persone. E cioè il sindaco di Pontecorvo ed un vigile urbano. Nella
querela la casalinga chiede alla magistratura cassinate di «procedere nei
confronti della dottoressa, per accertarne il comportamento omissivo e di
tutti coloro che saranno eventualmente ritenuti responsabili in relazione
al movimentato episodio». La delicata questione adesso passa ai
magistrati.
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