MALASANITÀ Malata di tumore
senza «longostatina»
di
LORIS FRATARCANGELI
COSTRETTA a sospendere le cure per un
disservizio burocratico. Lei è una pensionata di Cassino. Ha 68 anni e
sta lottando contro un tumore che la costringe a letto. Dopo quelli
tradizionali, ha scelto, d'accordo con il suo medico curante, di
sperimentare il metodo del professore Antonio Di Bella. Non senza qualche
piccolo giovamento. Fino allo scorso maggio ha pagato di tasca propria le
medicine, dando fondo ai suoi risparmi. Poi si è rivolta al tribunale
di Cassino. Il giudice Rosalba Di Giulio, accogliendo l'istanza,
ordinò alla Asl di garantire alla signora la consegna gratuita dei farmaci
indicati nella terapia prescritta dall'anziano ricercatore. Nella lista
figurano le fiale di «longostatina lar». Ciascuna delle quali costa la
bellezza di cinque milioni di lire! L'anziana donna ne ha bisogno di una
ogni 28 giorni. Fino a venerdì scorso la farmacia dell'ospedale di
Cassino ha sempre adempiuto all'ordinanza del tribunale. Così non è stato
venerdì scorso. La fiala, a Cassino non era arrivata. Certo, non per
colpa della farmacia dell'ospedale. Certo, non per colpa della Asl di
Frosinone. Ma intanto il medico curante, almeno fino a ieri pomeriggio,
non ha potuto somministrare la sostanza. Uno dei figli della pensionata,
accompagnato dall'avvocato Armando Pacione, si è rivolto alla caserma dei
carabinieri per denunciare il disservizio. Chiede alla magistratura che
sia fatta chiarezza sul ritardo. E che siano accertate le eventuali
responsabilità in ordine all'increscioso episodio.
|