PONTECORVO Nonostante la promessa del manager
dell’Asl durante un convegno tenuto nella città Il reparto di pneumologia
attende il potenziamento Purtroppo a distanza di mesi, a parte le «frizioni» per la
mancata autonomia, nulla è cambiatodi
UMBERTO PAPPALARDO
PONTECORVO - «Mi premurerò di potenziare
Pneumologia, anche perché il servizio è stato molto apprezzato dagli
utenti». Questo concetto è stato espresso dal direttore generale,
Carmine Cavallotti, durante i convegni sulla sanità, svolti nella città
fluviale, alla presenza del presidente della Commissione alla sanità,
Alessandro Foglietta, e dell’on. Benito Savo.Sono trascorsi diversi mesi
dalla «promessa», ma nulla è mutato. Anzi, la mancata «autonomia» sta
creando frizioni, che potrebbero provocare effetti nefasti al reparto.
L’aver inglobato Pneumologia e Fisiopatologia respiratoria nella
medicina generale, è stato un atto inopportuno nei confronti degli
operatori sanitari di quelle due discipline, i quali, pur prodigandosi con
oltre le loro possibilità fisiche, non avranno mai un minimo
riconoscimento, giacché colui che «raccoglie» i frutti del loro lavoro è
il primario di medicina generale Fanelli. La confusione di ruoli sta
provocando un «disimpegno», anzi una «fuga», dal «Pasquale Del Prete» non
solo perché è carente di alcuni macchinari essenziali, ma anche perché
vengono frustate le aspettative nella progressione della carriera,
soprattutto dei medici. Il direttore sanitario del polo D dovrebbe
segnalare queste circostanze, ma è in altre faccende affaccendato. Ma la
posizione stessa del direttore sanitario, che opera a Cassino, è in
conflitto con gli interessi del nosocomio cittadino. «La distribuzione
degli infermieri - precisa la referente del Centro per i "Diritti del
cittadino"- potrebbe essere uno dei tanti motivi che cela il conflitto di
interessi: un primario di un reparto di Pontecorvo chiede un certo numero
di lavoratori (paramedici), per il buon funzionamento del reparto, il
direttore sanitario del polo D, osteggiare la richiesta, suggerendo che la
metà dei lavoratori richiesti siano assegnati al presidio di Cassino.
L’esempio è stato ispirato da un fatto concreto». Da tempo è stato
segnalato al manager Cavallotti l'opportunità di nominare un
«responsabile» per il «Pasquale Del Prete», che abbia un potere
decisionale autonomo da quello del direttore del polo D. Il motivo è
semplice: i lavoratori del nosocomio cittadino si sentirebbero più
tutelati da un saggio atto di decentramento amministrativo.
|