Nei più attrezzati e funzionali locali della
«Città della salute» in via Fabi Da ieri è ripartito il
servizio dialisi Presenti Cavallotti, il direttore sanitario Celletti e il
primario Finidi
SILVANO CIOCIA
DA IERI, il nuovo reparto di Dialisi e
Nefrologia presso la Città della Salute ha ripreso a funzionare, così
rispettando in pieno la tabella di marcia e le promesse in tal senso.
«Dobbiamo doverosamente ringraziare i responsabili dell’Asl per la
solerzia, l’interessamento e la puntualità con cui hanno fatto fronte alla
nostra emergenza ? ci dichiara Antonio Ricci, vice segretario regionale
dell’associazione dei dializzati e responsabile dei contatti con tutte le
Asl della Regione - il nostro martirio finalmente è finito. E con esso
sono anche conclusi i tre mesi di «penitenza», di sofferenze e di
preoccupazioni, non solo per noi ma anche per i nostri familiari. Ora
finalmente siamo ritornati nella nostra struttura, più funzionale, più
attrezzata e soprattutto non avremo più da combattere con il parcheggio,
viste le ampie disponibilità di posti in via A. Fabi. Forse - continua
Antonio Ricci - il direttore generale ha ritenuto di non programmare
l’inaugurazione ufficiale, proprio per non far perdere ulteriori giorni ai
tanti dializzati, ma sicuramente la nuova struttura sarà inaugurata in
pompa magna nei prossimi giorni quando tutto sarà stato assestato sin nei
minimi particolari». Il calvario dei circa 40 dializzati dunque è
finito nel migliore dei modi. Una strenna natalizia bella e buona,
considerato che da parecchi giorni i dializzati dopo aver ripetutamente
sollecitato il manager, invocando la la fine dei lavori per porre termine
ad una telenovela davvero parecchio estenuante per tutti. . «Arrivare
ad Alatri o ad Anagni due volte la settimana non era facile per noi -
aggiunge Antonio Ricci- specialmente per quanti avevano il turno serale ed
ultimavano perciò la terapia verso mezzanotte. E, comunque alle strutture
di Alatri e Anagni, va il nostro ringraziamento per l’abnegazione
dimostrata da tutto il personale medico ed infermieristico». Insomma,
dicevamo, si è posta la parola fine ad una situazione che non reggeva più
anche perché non dimentichiamoci stiamo parlando di pazienti, che, oltre
al problema fisico, avvertono pesantemente quello psicologico e che
vivono, di dialisi in dialisi, nella speranza di approdare un giorno al
sospirato trapianto. Bene dunque quel che finisce bene e con questa
struttura ora si guarda al futuro con più tranquillità anche perché è una
delle poche realtà esistenti sul territorio altamente attrezzata e dotata
di ogni confort compreso il personale medico e non dalla riconosciuta
professionalità Ovviamente soddisfatti anche tutti gli operatori che
ritornano nei loro posti e soprattutto i tanti familiari che finalmente
possono tornare a sorridere se non altro per il fatto che non sopportano
più quei fastidi legati ai tempi di attesa.
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