Dopo l’avvio del nuovo reparto di Dialisi e
Nefrologia presso la «Città della Salute» Il primario Fini: una
struttura efficientedi
SILVANO CIOCIA
I circa 40 pazienti dializzati che si servono
della nuova e più funzionale struttura di Via A. Fabi esultano per
l’efficienza dei nuovi e più sofisticati macchinari, dell’ottima posizione
logistica del reparto e della aumentata strumentazione di cui si è dotata
tanto da diventare punto di riferimento per l’intera regione. «Abbiamo
iniziato solamente dall’altro ieri - ci dice con enfasi il primario Fini,
un professionista che riscuote largo credito professionale, con due sedute
giornaliere che riguardano una ventina di dializzati. Quanto prima avremo
la turnazione competa. Il personale altamente qualificato ora è stato
messo nella condizione di ben operare tra la struttura di Via A. Fabi e
quella dell’Umberto 1° dove opera senza soluzione di continuità 24 ore su
24 una Unità Operativa di Urgenza di Nefrologia con tanto di degenza per i
casi dove bisogna intervenire tempestivamente dotata di 2 reni artificiali
e ovviamente di personale medico e paramedico. «A pieno regime continua
sempre il primario dr. Fini - torneremo molto presto con soddisfazione di
tutti, dializzati e autorità sanitarie in primis il Manager Cavallotti ed
il Direttore Sanitario Carlo Mirabella che si è prodigato oltre ogni
limite per far ripartire prima di Natale questo importante ed
insostituibile servizio.» «Un servizio - continua Fini- dotato anche di
ulteriori apparecchiature e monitors utili per far fronte ad ogni
emergenza. Il personale è ottimo, un’equipe qualificata di alto profilo
professionale.» Con queste premesse sicuramente il servizio diventerà
punto di riferimento per l’intera provincia.» «Soddisfatto anche il
responsabile dei Dializzati a livello Regionale che cura anche i rapporti
con le altre strutture Antonio Ricci il quale finalmente tira un sospiro
di sollievo per la conclusione della vicenda il cui sacrificio di mesi e
mesi è valso per ottenere questa splendida realtà.»Al servizio operano ben
6 medici e 15 infermieri specializzati, questo per dire che c’è ampia
sicurezza terapeutica a beneficio di quanti si sottopongono giornalmente
alla depurazione del sangue. «Finisce cosi la triste telenovela dei
dializzati. Come dire è tornato il sereno quel sereno indispensabile per
poter continuare a vivere attaccati ad un rene artificiale. In attesa
della tanto sospirata chiamata per il trapianto.
|