Cronaca di Frosinone

Domenica 30 Dicembre 2001
TRIVIGLIANO Per malati terminali
La prima casa famiglia finalmente è una realtà

TRIVIGLIANO - È in funzione dallo scorso mese di novembre e ospita, ad oggi, quattro «utenti». Freddo linguaggio burocratico, perché dietro quella parola (utenti) ci sono persone che soffrono, in modo spesso atroce. Ed è per loro che è stata attivata la casa famiglia per malati terminali, la prima in provincia di Frosinone. Una struttura che nasce e opera a Trivigliano, gestita dalla Comunità terapeutica «In dialogo» per il recupero di tossicodipendenti, e che si pone come punto di riferimento importante per l’intera regione Lazio, dove scarseggiano i posti-letto nelle strutture ospedaliere destinate a malati terminali e dove, per accedere a quei pochi posti a disposizione, la lista d’attesa è interminabile.
Qualche dato sulla nuova struttura: può accogliere fino a dieci malati, intorno ai quali lavora costantemente un'équipe formata da medici, infermieri, psicologi, operatori sociali e della Comunità «In dialogo», semplici volontari.
L’assistenza prestata è continua proprio perché si è a contatto con malati la cui sofferenza è spesso indicibile, realtà senza alcun dubbio dure e difficilissime da affrontare. La casa famiglia per malati terminali insieme al centro di accoglienza per stranieri, inaugurato soltanto qualche giorno fa, rappresentano le ultime due strutture avviate dalla Comunità «In dialogo». Due modi diversi ma ugualmente importanti per stare accanto a chi soffre, seppure per cause differenti, «due progetti avviati ? spiega padre Matteo Tagliaferri, responsabile della Comunità ? per aiutare quanti sono sono più sfortunati di noi e far crescere, allo stesso tempo, la comunità».

P.Ant.