Lazio

Venerdì 4 Gennaio 2002
Sulla manovra per arginare il deficit della Sanità lunedì incontro con farmacisti e sanitari, poi vertice di maggioranza
Ricette, il ticket delle polemiche
Critici sindacati e opposizione. Saraceni: saranno esentate le categorie deboli

di FRANCESCA MALANDRUCCO

Si stringono i tempi per l'introduzione del ticket da un euro sulle ricette, come aveva già annunciato nei giorni scorsi l'assessore regionale al Bilancio, Andrea Augello.
Sembra questa ormai la strada scelta dalla Giunta, guidata da Francesco Storace, per mettere sotto controllo la spesa farmaceutica>cresciuta nel 2001 rispetto all'anno precedente di 700 miliardi.
Ora la fase di concertazione prima con farmacisti, medici di famiglia e organizzazioni sindacali, poi con le forze politiche che sostengono la maggioranza di centrodestra alla Pisana, è entrata nel vivo. Il prossimo 7 gennaio è fissato in Giunta un incontro con Cgil, Cisl, Uil, Ugl e medici di base. Mentre il giorno successivo è previsto un vertice di maggioranza al quale prenderanno parte non solo assessori e capigruppo del centrodestra, ma tutti i consiglieri che sostengono la Giunta Storace.
«Al termine della riunione sarà adottata una linea condivisa da tutti e consapevole», annuncia Augello.
E l'assessore alla Sanità, Vincenzo Saraceni, assicura: «I soggetti deboli, pensionati sociali, invalidi e malati cronici saranno comunque esentati dal pagamento del ticket, così come sarà gratuita la distribuzione dei farmaci per l'assistenza domiciliare e per i pazienti dimessi dagli ospedali».
Intanto si vanno delineando le diverse posizioni nei confronti del>provvedimento allo studio della Regione. Sono critici i sindacati. Per Stefano Bianchi, segretario della Cgil di Roma e del Lazio: «Pensare che a livello regionale si possano reintrodurre i ticket sulle ricette è un errore. Per arginare il deficit della Sanità - dice - occorre costruire una rete di controllo territoriale sui medici di base». Mentre Alberto Sera, della Uil di Roma e del Lazio, punta il dito sulla necessità di escludere le fasce deboli dal pagamento del ticket sulle ricette.
Ma la maggioranza è compatta. «L'assessore Augello sta cercando di trovare una soluzione positiva al deficit elevatissimo della Sanità e, in particolare della spesa farmaceutica», interviene Alessandro Foglietta (An), presidente della commissione regionale Sanità. Anche per Marco Verzaschi (Fi), assessore regionale all'Ambiente, «L'introduzione del ticket di un euro è l'unica strada percorribile. Del resto la manovra che ha abolito i ticket era folle e ha fatto lievitare i costi della Sanità».
Si differenzia la posizione del Ccd, che potrebbe chiedere una verifica sull'adozione di misure alternative al contenimento della spesa sanitaria. «Un intervento per riportare sotto controllo il deficit farmaceutico è indispensabile - dice il capogruppo Luciano Ciocchetti - Ma stiamo valutando anche ipotesi alternative all'introduzione del ticket sulle ricette. Penso alla possibilità di mettere un limite alle prescrizioni dei medici di famiglia, o al pagamento di un ticket per il Pronto soccorso a cui, nel 90 per cento dei casi, si rivolge chi non ha bisogno di cure in emergenza. Una cosa è certa: vanno tutelate le fasce deboli».
Dura la condanna del centrosinistra. Per Giulia Rodano, consigliere regionale dei Ds: «Esistono altri modi per ridurre la spesa sanitaria senza tassare il malato. Si potrebbe organizzare un sistema diincentivi e disincentivi per ridurre ricoveri e prestazioni», spiega. «L'euro in questo modo, per i malati, sarà un segno di maledizione - interviene Salvatore Bonadonna, capogruppo di Rifondazione Comunista - Era prevedibile e previsto che Storace avrebbe reintrodotto i ticket sulla Sanità, colpendo le fasce più deboli della popolazione». Mentre Alessio D'Amato dei Comunisti Italiani dice: «Non è vero che il ticket è inevitabile. Questa tassa è una scelta politica, non un rimedio per fronteggiare il disavanzo».