Sulla manovra per arginare il deficit
della Sanità lunedì incontro con farmacisti e sanitari, poi vertice di
maggioranza Ricette, il ticket delle
polemiche Critici sindacati e opposizione.
Saraceni: saranno esentate le categorie debolidi FRANCESCA MALANDRUCCO
Si stringono i
tempi per l'introduzione del ticket da un euro sulle ricette, come aveva già
annunciato nei giorni scorsi l'assessore regionale al Bilancio, Andrea Augello.
Sembra questa ormai la strada scelta dalla Giunta, guidata da Francesco
Storace, per mettere sotto controllo la spesa farmaceutica>cresciuta nel 2001
rispetto all'anno precedente di 700 miliardi. Ora la fase di concertazione
prima con farmacisti, medici di famiglia e organizzazioni sindacali, poi con le
forze politiche che sostengono la maggioranza di centrodestra alla Pisana, è
entrata nel vivo. Il prossimo 7 gennaio è fissato in Giunta un incontro con
Cgil, Cisl, Uil, Ugl e medici di base. Mentre il giorno successivo è previsto un
vertice di maggioranza al quale prenderanno parte non solo assessori e
capigruppo del centrodestra, ma tutti i consiglieri che sostengono la Giunta
Storace. «Al termine della riunione sarà adottata una linea condivisa da
tutti e consapevole», annuncia Augello. E l'assessore alla Sanità, Vincenzo
Saraceni, assicura: «I soggetti deboli, pensionati sociali, invalidi e malati
cronici saranno comunque esentati dal pagamento del ticket, così come sarà
gratuita la distribuzione dei farmaci per l'assistenza domiciliare e per i
pazienti dimessi dagli ospedali». Intanto si vanno delineando le diverse
posizioni nei confronti del>provvedimento allo studio della Regione. Sono
critici i sindacati. Per Stefano Bianchi, segretario della Cgil di Roma e del
Lazio: «Pensare che a livello regionale si possano reintrodurre i ticket sulle
ricette è un errore. Per arginare il deficit della Sanità - dice - occorre
costruire una rete di controllo territoriale sui medici di base». Mentre Alberto
Sera, della Uil di Roma e del Lazio, punta il dito sulla necessità di escludere
le fasce deboli dal pagamento del ticket sulle ricette. Ma la maggioranza è
compatta. «L'assessore Augello sta cercando di trovare una soluzione positiva al
deficit elevatissimo della Sanità e, in particolare della spesa farmaceutica»,
interviene Alessandro Foglietta (An), presidente della commissione regionale
Sanità. Anche per Marco Verzaschi (Fi), assessore regionale all'Ambiente,
«L'introduzione del ticket di un euro è l'unica strada percorribile. Del resto
la manovra che ha abolito i ticket era folle e ha fatto lievitare i costi della
Sanità». Si differenzia la posizione del Ccd, che potrebbe chiedere una
verifica sull'adozione di misure alternative al contenimento della spesa
sanitaria. «Un intervento per riportare sotto controllo il deficit farmaceutico
è indispensabile - dice il capogruppo Luciano Ciocchetti - Ma stiamo valutando
anche ipotesi alternative all'introduzione del ticket sulle ricette. Penso alla
possibilità di mettere un limite alle prescrizioni dei medici di famiglia, o al
pagamento di un ticket per il Pronto soccorso a cui, nel 90 per cento dei casi,
si rivolge chi non ha bisogno di cure in emergenza. Una cosa è certa: vanno
tutelate le fasce deboli». Dura la condanna del centrosinistra. Per Giulia
Rodano, consigliere regionale dei Ds: «Esistono altri modi per ridurre la spesa
sanitaria senza tassare il malato. Si potrebbe organizzare un sistema
diincentivi e disincentivi per ridurre ricoveri e prestazioni», spiega. «L'euro
in questo modo, per i malati, sarà un segno di maledizione - interviene
Salvatore Bonadonna, capogruppo di Rifondazione Comunista - Era prevedibile e
previsto che Storace avrebbe reintrodotto i ticket sulla Sanità, colpendo le
fasce più deboli della popolazione». Mentre Alessio D'Amato dei Comunisti
Italiani dice: «Non è vero che il ticket è inevitabile. Questa tassa è una
scelta politica, non un rimedio per fronteggiare il disavanzo».
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