Cronaca di Frosinone

Sabato 5 Gennaio 2002
Pazienti sballottati dall’ospedale al medico di famiglia: dopo la denuncia di un sanitario è polemica
Ricette, medici nel mirino
L’Ordine: «Interverremo, ma si tratta di casi isolati»

di RAFFAELE CALCABRINA

Uso improprio delle ricette, prenotazioni degli esami e budget aziendale: interviene l’ordine dei medici di Frosinone. L’obiettivo è evitare che i pazienti bisognosi di accertamenti specialistici e analisi siano sballottati dall’ospedale al proprio medico di fiducia per ottenere la prescrizione sul formulario rosa. Ieri, un medico di famiglia aveva denunciato una pratica diffusa fra i medici. Quella di costringere i pazienti, visitati in ospedale, a tornare dal medico di famiglia per farsi prescrivere ulteriori accertamenti. Accertamenti che al contrario dovevano essere prescritti dal professionista che lavora all’ospedale.
Saranno sanzionati con provvedimenti disciplinari i medici che non rispettano le regole? «Diciamo che entrano nell’attenzione dell’ordine - dice Fabrizio Cristofari, presidente provinciale dell’ordine dei medici -. Se succede, il medico sbaglia e non si attiene alle nostre raccomandazioni. Non escludo che casi del genere siano capitati. O perché qualche medico non ha il formulario o per mera indolenza. Ma si tratta di situazioni patologiche e residuali».
Per contenere i costi l’Asl istituirà un budget per ciascun reparto, con premi rendimento per i primari che lo rispetteranno. Cosa ne pensate? «Può essere un fatto positivo se gestito in maniera corretta. Bisognerà vigilare sulla programmazione della spesa e sull’attuazione. Questo poi potrebbe contribuire ad azzerare quel fenomeno di ricoveri impropri, che comunque, rispetto al passato, è decisamente marginale». I medici per paura di sforare il budget potrebbero limitare gli interventi più costosi? «No - prosegue Cristofari -. Caso mai potrebbe succedere il contrario. Ovvero che patologie comuni e dunque non remunerative per il reparto potrebbero essere limitati». «Stiano sicuri i cittadini: per rientrare nel budget non ci saranno tagli sulle prestazioni - dice Francesco Carrano, vice presidente dell’ordine -. Anzi limitando certi sprechi si potranno avere vantaggi con nuove prestazioni».
A proposito di ricoveri, sono ancora tanti i ciociari che preferiscono farsi curare fuori provincia. Perché? «Avendo vicino un polo come Roma è fisiologico che un dieci per cento di pazienti sia attratto dalla Capitale - dice Cristofari -. Ma noi raggiungiamo punte del 20% e anche questo è patologico. Il problema è che non si investe sulla sanità». In che senso? «Nel bilancio regionale la spesa medica per abitante in Ciociaria è inferiore del 30% di quella prevista per Roma. E non solo, la Regione non ha fatto investimenti sul territorio, soprattutto per le alte tecnologie. Per cui ogni volta che i pazienti necessitano di interventi che richiedono tecnologie avanzate devono rivolgersi altrove». Il centro prenotazioni non funziona come dovrebbe. Ogni giorno i pazienti sono costretti a file interminabili. L’Asl aveva anche pensato a un sistema telematico di prenotazioni con messa in rete degli studi medici e delle farmacie. «Il sistema delle prenotazioni va rivisto e razionalizzato - dice Caterina Pizzutelli, segretaria dell’ordine -. Ci vuole il coinvolgimento dei medici sulle modalità delle prestazioni, ma l’azienda deve investire sul personale. I medici sono disponibili, ma è chiaro che ci vuole altro personale per svolgere questo lavoro».