I genitori di Francesca: «Nessuno
c’informò delle malformazioni: avremmo potuto decidere di
abortire»
Disabile dalla nascita, citata
l’Asl
Chiesti due miliardi ai medici
dell’ospedale di Soradi ALESSIO PORCU
Francesca ha due anni e
sta sempre in braccio alla mamma. Non ha cominciato a muovere i suoi primi
passi, non ha iniziato a dire le sue prime parole. E forse non lo farà mai.
Perché Francesca non è una bambina come tutte le altre: ha delle malformazioni
molto gravi e ogni mezz'ora i genitori devono infilarle nella gola una piccola
sonda per aspirare la saliva che si concentra nella trachea. Giorno e notte. Ora
i genitori vogliono un milione di euro (circa due miliardi di lire) come
risarcimento dai medici del reparto Ostetricia e Ginecologia dell'ospedale di
Sora che hanno seguito la gravidanza: li accusano di non avergli detto in tempo
che Francesca (il nome e tutti i riferimenti che la renderebbero identificabile
vengono omessi per tutelarne la privacy) aveva quelle gravi malformazioni
congenite. In questo modo non sono stati messi nella condizione di decidere se
portare avanti la gravidanza o abortire come consente in questi casi la
normativa.
Ma non è tutto. Nell'atto di citazione preparato dall'avvocato
Antonio Cinelli di Monte San Giovanni, la Asl ed il primario in servizio
nell'agosto del '99 vengono accusati di non avere compiuto il parto cesareo
nonostante fosse indispensabile. E in questo modo - sostengono - la bambina ha
riportato altre lesioni gravissime. Al punto che ora viene giudicata invalida
all'ottanta per cento. Perché dicono che bisognava operare? "Perché - è scritto
nell'atto di citazione - la bambina venne fatta nascere con l'aiuto di una
ventosa nonostante avesse due giri di cordone ombelicale attorno al collo". E
durante il parto quel cordone la stava soffocando, il cervello è rimasto alcuni
minuti senza ossigeno rimanendo danneggiato per sempre.
Il papà di
Francesca è operaio, la mamma è casalinga ed ha subito un grave trauma psichico
una volta dimessa dall'ospedale. Abitano in un centro a 20 chilometri da Sora ma
a casa Francesca non c'è andata per quasi tutto il primo anno di vita. Aveva
appena due mesi quando veniva trasferita al Bambin Gesù di Roma. C'è rimasta
quattro mesi per curare l'insufficienza respiratoria cronica, le convulsioni, le
conseguenze dell'anossia cerebrale. E' stato nella capitale che i sanitari hanno
accertato "la presenza di malformazioni congenite prima del parto, di cui i
genitori non sono stati avvisati".
La prima udienza del processo a carico
della Asl di Frosinone si terrà nel prossimo mese di aprile. La difesa dei
medici? Al momento non si conosce, le memorie difensive non sono state ancora
depositate. "La causa civile da parte della famiglia - dice l'avvocato Antonio
Cinelli - vuole essere un modo per sensibilizzare i medici ad una completa
informazione medica e ad un più attento svolgimento della
professione".
(Ha collaborato Augusto
Cinelli)