Cronaca di Frosinone

Mercoledì 30 Gennaio 2002
Cassino/In coma mentre partorisce, consegnata la relazione sull’inchiesta interna della Asl
«I medici non hanno commesso errori»

di ALESSIO PORCU

Un'inchiesta interna per stabilire cosa è accaduto nella sala parto dell'ospedale Gemma de Posis di Cassino lo scorso sabato. L'ha ordinata il direttore generale dell'azienda sanitaria Carmine Cavallotti ed è stata conclusa nella mattinata di ieri. La relazione con i risultati è stata consegnata nella mattinata sulla sua scrivania, c'è scritto tutto il dramma di F.G. (29 anni) finita in coma mentre partoriva il suo primo bambino. Cosa c'è scritto in quel rapporto? "I medici hanno agito con scrupolo e perizia, soprattutto hanno operato in modo corretto".
In pratica - secondo la ricostruzione dei medici - alle 4.30 di sabato mattina la paziente aveva portato a termine il travaglio in modo regolare, era dilatata e si intravedeva già la testa del bambino; quindi F.G. veniva portata in sala parto. Qui ha perso conoscenza all'improvviso. Il cuore si è fermato, è andata in coma. Attorno a lei c'erano il medico, l'ostetrica di guardia, l'infermiera di servizio, il neonatologo e la puericultrice. Il ginecologo ha capito che rischiava di perdere madre e figlio: ha afferrato una "ventosa" ed estratto subito il bambino, che altrimenti sarebbe morto soffocato. E invece è nato, pesa 3,2 chili e sta bene. Nello stesso momento i rianimatori intubavano la donna. Verso le 9.30 un consulto metteva in luce che c'era anche un'altra complicazione: la donna ha avuto una Cid, cioè un coagulo di sangue diffuso ed ha rischiato di morire ancora una volta, è stato necessario operarla mentre era in coma. Appena le condizioni lo hanno permesso F.G. è stata sottoposta ad una tac al cranio. Ha messo in evidenza che aveva avuto l'improvvisa rottura di un'arteria ma non c'è collegamento tra il coma ed il parto: poteva accaderle in qualsiasi altro momento della vita. La paziente è ancora ricoverata con prognosi riservata «Ma le condizioni - assicurano dalla Asl - sono sotto controllo e in via di miglioramento».
E l'altra notte il marito della signora - un sottufficiale della Guardia di Finanza - ha bloccato un ladro che si era intrufolato nel reparto rianimazione ed aveva rubato una borsa della paziente. Ieri il giudice ha convalidato l'arresto di Massimo Di Mambro (22 anni) di Vallemaio e fissato all'otto febbraio il processo per direttissima. L'uomo, difeso dall'avvocato Mariano Giuliano nega tutto.