L’assessore alla Sanità in contatto con
la Prefettura: se sarà necessario è pronta una task force per affrontare
l’emergenza influenza «Manderemo i malati in
clinica» Ospedali pieni, Saraceni invita le
Asl a cercare posti ovunque: «Ma la situazione non è critica»di MARCO GIOVANNELLI
Ospedali verso il
tutto esaurito: colpa dell’influenza, male di stagione, e delle sue complicanze.
Nei pronto soccorso mancano però anche le barelle e trovare un letto nei
nosocomi romani non è proprio un gioco da ragazzi. Anzi, proprio ieri un’anziana
è rimasta “parcheggiata" in chirurgia: da sabato era in attesa di un posto in
rianimazione ma quando l’ospedale di Subiaco ha dato la disponibilità per il
ricovero, le condizioni della donna si era aggravate e quindi non era più
trasportabile. E ieri l’assessore regionale alla sanità Vincenzo Saraceni ha
invitato i direttori generali delle Asl a cercare posti letto anche nelle case
di cura convenzionate per far fronte ad un’eventuale emergenza. Per il Prefetto
Emilio Del Mese, la «situazione non è drammatica ma c’è qualche difficoltà».
Tutto esaurito, assessore, ma cosa succede a
Roma? «Gli ospedali sono
affollati, ma la situazione non è preoccupante. L’ospedale più in crisi è il
Pertini che sconta problemi strutturali ricadendo in una zona molto vasta e
assai popolosa. Ho chiesto al direttore generale della Asl di attivarsi per
trovare altri posti letto in strutture convenzionate della zona. In particolare
c’è Villa Fulvia che è accreditata alla Regione ma ha anche letti in più e ne ha
messi a disposizione 27. Potrebbe essere questa la soluzione per tamponare
l’emergenza al Pertini ma anche in altre Asl. Tutti i direttori generali sono
stati allertati in questo senso in modo da creare una sorta di camera di
compensazione quando ci sono i momenti più difficili. Ci sono ospedali come il
Pertini o le Figlie di San Camillo che sono comunque in sofferenza e quindi
credo necessario rivedere anche il piano di zonizzazione della sanità romana per
verificare nuovi percorsi per l’emergenza. Per fortuna quest’anno abbiamo fatto
un grande sforzo per la campagna di vaccinazione gratuita contro l’influenza e
800mila anziani sono stati vaccinati. Mi appello anche ai medici di famiglia dai
quali mi aspetto un aiuto e il loro massimo sforzo per evitare i ricoveri non
necessari». Questa situazione è determinata solo
dall’influenza? «Quando ci
sono episodi influenzali, le complicanze sono soprattutto cardiologiche e
respiratorie. Di conseguenza, a catena, soffrono tutte le strutture ospedaliere.
Ad esempio al San Giovanni sono stati messi a disposizione del Dea 18 letti che
dipendono da altri reparti La situazione dei posti
letti è in tempo reale oppure ci sono reparti che comunicano la loro
disponibilità di posti prima delle dimissioni dei pazienti per assicurarsi
comunque dei letti? «E’ un fenomeno marginale, quest’ultimo,
con i collegamenti informatici che ci sono ora è difficile barare».
In questa situazione di emergenza, nei pronto
soccorso spesso non ci sono nemmeno le barelle e quelle delle ambulanze vengono
utilizzate nelle sale di attesa bloccando il servizio di emergenza. «Verissimo. Ho chiesto conto ai
direttori generali anche di come sono organizzati i pronto soccorso. E’ però
altrettanto vero che le barelle vengono meno nelle situazioni limite. Insomma,
non è la prassi». Sull’emergenza di queste ore ha
coinvolto il Prefetto? «Ci siamo sentiti al telefono un paio di volte e non abbiamo ritenuto
necessario, almeno per ora, convocare una riunione così come avevamo intenzione
due settimane fa quando la situazione era più grave. Sono comunque sempre pronto
a riunire una task force se dovesse scattare l’emergenza. Intanto stiamo
monitorando tutti i giorni la situazione per non farci trovare impreparati».
Che previsioni sanitarie ci sono per i prossimi
giorni? «Il picco dovrebbe
attenuarsi: la temperatura è salita e non c’è più il freddo dei giorni scorsi
che avrebbe provocato maggiori complicanze, le condizioni meteorologiche sono
favorevoli». Ma non si possono prevedere o prevenire
queste situazioni? «La prevenzione è solo il
vaccino. Le previsioni si possono fare ma sono sempre aleatorie. I direttori generali sono stati allertati per trovare altri posti
letto anche all’interno degli ospedali ma serve molta flessibilità. Eppoi
sarebbe assurdo allestire una struttura sanitaria solo per affrontare le
emergenze nel periodo dell’influenza e poi tenerla inoperativa il resto
dell’anno».
|