Cronaca di Frosinone

Giovedì 3 Gennaio 2002
CECCANO Ospedale con soli 19 posti
C’è da fare gli scongiuri per evitare di ammalarsi

di PIETRO ALVITI

CECCANO - Non ammalatevi: un augurio all’inizio del 2002 ma anche un imperativo per i ceccanesi. Se dovesse loro malauguratamente succedere, potrebbero trovarsi sbattuti in chissà quale ospedale dell’Italia centrale. È accaduto: Avezzano, Minturno, Colleferro e soltanto magari per una banale bronchite. Infatti l’ospedale civile fabraterno è ora nei nuovi locali ristrutturati del S, Maria della Pietà, ma ha soltanto 19 posti. Il che significa che è sempre al completo, con tanto di lista di attesa. Eppure il S. Maria della Pietà ha locali già ristrutturati ed attrezzati per 74 posti. Quindi l’ospedale c’è ma non si usa: è questa la razionalizzazione della sanità. Se qualche vecchietto arriva in ospedale per complicanze da influenza, cosa molto probabile in questi giorni, deve sapere che potrebbe essere ricoverato anche a più di 100 chilometri da Ceccano, in città assolutamente non collegate dai mezzi pubblici con la cittadina fabraterna. Con tutte le conseguenze familiari che chiunque può immaginare. Il giorno dell’inaugurazione della struttura riattata, le autorità regionali, presidente Storace in testa, avevano promesso un pronto adeguamento della struttura con l’immediato aumento dei posti letto. Sembrava cosa fatta: è invece è passato oltre un mese e il numero dei posti letto è sempre 19, con buona pace dei cittadini di Ceccano e dei paesi vicini. Possibile che le forze politiche non conoscano questa situazione drammatica? Perché non si evidenzia, non si denuncia l’impossibilità di assistere degnamente i cittadini di un territorio con un micro ospedale come quello che è al S. Maria della Pietà, dopo, fra l’altro, aver speso decine di miliardi per le attrezzature pronte per un numero di letto ben più alto? Non è una causa legittima da difendere questa? Sembra di no, almeno per la politica fabraterna.