Cronaca di Frosinone

Sabato 12 gennaio 2002

GROSSE nubi si addensano sul nuovo ospedale, il cui inizio ...

GROSSE nubi si addensano sul nuovo ospedale, il cui inizio di costruzione nel complesso polivalente di via Armando Fabi rischia di slittare di alcuni mesi (forse tutto quest’anno). E la cosa non può certo far piacere in quanto l’attuale struttura è totalmente inadeguata da tempo, diciamo che scoppia a causa degli spazi affatto insufficienti e per l’assenza dei requisiti minimi di conforto alberghiero. Come mai c’è il pericolo di vedere slittare la gara d’appalto (a livello europeo) e quindi l’apertura del cantiere? Bisogna fare un po’ di cronistoria. Nel piano della richiesta di finanziamento alla Regione per 145 miliardi, quando governava il centrosinistra, l’ex direttore generale Nicola Pugliese inserì 25 miliardi che avrebbero dovuto venire dalla vendita dell’immobile di Viale Mazzini. Trovatosi di fronte a questa decisione, il manager attuale Carmine Cavallotti ha pensato di fare ricorso ad un espediente che ha il merito di risolvere il problema della cessione in tempi rapidi (visto che è utopistico avere altri fondi regionali): ha intenzione cioè di inserire nel bando di appalto che la ditta vincitrice verrà compensata con i 120 miliardi disponibili e nello stesso tempo dovrà però acquistare il vecchio ospedale versando i 25 miliardi necessari a completare la nuova struttura.
E per rendere praticabile questa soluzione, l’Asl ha chiesto all’Amministrazione comunale del capoluogo il cambiamento di destinazione d’uso dell’immobile di viale Mazzini, che dovrebbe essere adibito a servizi (centro commerciale o uffici). Su questa modifica però in Comune fanno orecchie da mercante: anzi la commissione Urbanistica ha già espresso parere contrario, anche se si tratta soltanto di un parere in quanto l’Amministrazione potrebbe decidere diversamente in considerazione dell’urgenza di dotare il capoluogo (e la provincia) di un ospedale che sarebbe all’avanguardia trattandosi della prima realizzazione in Italia e in Europa di costruzione con isolamento alla base nel senso che, in caso di terremoto, consente la completa efficienza statica, impiantistica e funzionale come centro di soccorso ed accoglienza di emergenza. Ma, da quel che filtra dal Comune, pare che nessuno se la senta di dare l’autorizzazione per cui tutto slitterebbe alla prossima consiliatura. Il che vuol dire far passare inutilmente altro tempo prezioso.

S. di N.