Vittima dell’episodio di malasanità una donna di
quarantasei anni operata di colicistectomia Tubo dimenticato nella...
pancia Il pubblico ministero ha chiesto il rinvio a giudizio per due
dei medici indagatidi
MARINA MINGARELLI
NEL febbraio del 2000 Paola P. una donna di
46 anni venne ricoverata nell’ospedale di Anagni per essere sottoposta ad
una colecistectomia. L’intervento, avevano detto i medici che
l’avevano operata, era perfettamente riuscito. Ma dopo qualche giorno la
donna aveva cominciato ad accusare dolori lancinanti al ventre. Più il
tempo passava e più la quaranteseienne peggiorava nel suo stato di salute.
I familiari preoccupati avevano così deciso di farla visitare in un
ospedale specializzato della capitale. E proprio nel nosocomio del San
Camillo di Roma la terribile verità. Durante l’intervento di
colecistectomia qualcuno gli aveva lasciato un tubo di gomma nella pancia.
Una verità che ha lasciato sconvolta l’equipe di chirurghi romani che
l’aveva sottoposta ad un nuovo intervento chirurgico. Un caso di
malasanità destinato ad avere strascichi penali di una certa rilevanza.
Inutile dire che la famiglia di Paola P. si è rivolta ad un legale per
presentare denuncia nei confronti di chi l’aveva operata nell’ospedale di
Anagni. Per ben sei mesi aveva tenuto quel corpo estraneo nella sua
pancia. Quel corpo estraneo lasciato per negligenza e che le aveva causato
non pochi problemi di salute. Quattro i dottori finiti sul registro degli
indagati con l’ipotesi di reato di lesioni colpose aggravate. Adesso
l’inchiesta, portata avanti dal dottor Misiti è arrivata al traguardo. Le
indagini si sono concluse per i medici Francesco Cogliera e Fabrizio
Amati, (difesi dagli avvocati Romano e Filippo Misserville) risultati
estranei ai fatti, si è proceduto all’archiviazione del caso. Per gli
altri due, Gino Cofferucci e Raffaele Palmieri, il pubblico ministero ha
fatto richiesta di rinvio a giudizio. La prossima mossa spetterà al
giudice. A lui decidere se trascinare i due medici in udienza preliminare.
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