Cronaca di Frosinone | |
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Giovedì 17 gennaio 2002 | |
IL NUOVO anno si è aperto con un fronte sindacale ampio e ... IL NUOVO anno si è aperto con un fronte sindacale ampio e complesso perché caratterizzato da una forte conflittualità, al punto da far intravedere nelle prossime settimane, in assenza di intese sui temi più caldi sul tappeto, un inverno molto caldo a dispetto delle temperature polari di questi giorni. Facciamo molta fatica ad imbastire con il Governo Berlusconi un rapporto di relazioni sindacali corrette e costruttive per poter dipanare le complesse vicende di cui è costellato il panorama sindacale nazionale: legge delega su fisco e pensioni, modifica dell’art. 18, mancanza di risorse adeguate per il rinnovo dei contratti dei dipendenti pubblici e l’insufficiente politica di intervento a favore dello sviluppo del Mezzogiorno. Il bollettino sindacale di questi giorni scadenza un susseguirsi di scioperi nazionali che non possono essere definiti sciopero generale solo perché distribuiti su più giornate. Infatti, il primo appuntamento riguarda i trasporti con uno sciopero fissato per il 30 gennaio, il secondo riguarda lo sciopero nazionale proclamato dalle confederazioni Cgil-Cisl-Uil, articolato per regioni, che per il Lazio ci vedrà impegnati il 31 gennaio anche attraverso una manifestazione provinciale, il terzo ed ultimo appuntamento (per il momento) è fissato al 15 febbraio con lo sciopero nazionale della scuola e del pubblico impiego. A tutto ciò va aggiunta la grande manifestazione nazionale dei quadri dirigenti di Cgil-Cisl-Uil, svoltasi a Palermo sabato, sui temi dello sviluppo del Sud. Anche la nostra provincia abbonda di elementi di tensione, in alcuni casi molto aspri ed esasperati, come quelli riguardanti i numerosi punti di crisi aziendali aperti (BW Italia, Cedit, Schumberger, permaflex, etc...), la infinita vertenza Fiuggi, i disservizi estenuanti ed interminabili in quasi tutti gli uffici postali ed a cui si è aggiunto (come se non bastavano quelli che c’erano) anche quello della scelta irresponsabile della chiusura per due mesi (ma basteranno?) della sede provinciale per i lavori di ristrutturazione. I dirigenti non potevano scegliere periodo più adatto per aggiungere disagio a disagio agli utenti: cioè quello, guarda caso, coincidente con l’introduzione dell’euro. A tutti questi problemi la Cisl, ispirata al grande valore dell’autonomia e ad una sana politica di concertazione, ancorata esclusivamente agli interessi dei suoi rappresentati, come sempre darà il massimo, convinta com’è, insieme a Cgil e Uil, di poter contribuire alle migliori soluzioni dei problemi che abbiamo di fronte. |