PONTECORVO All’ospedale «Pasquale Del
Prete» Cibo scadente nel reparto
ortopedia: degenti protestanodi
UMBERTO PAPPALARDO
PONTECORVO - «Il cibo - esclama sconsolata
una signora degente nel reparto di Ortopedia del "Pasquale Del Prete" - fa
schifo, specialmente in questi giorni di intenso freddo». I componenti del
Centro per i "Diritti del cittadino" per verificare la fondatezza delle
lamentele sono sciamati nei reparti più affollati. I numerosi incidenti,
causati dal gelo, hanno riempito le stanze di degenti, che avevano qualche
arto rotto o qualche ammaccatura in altra parte del corpo. «Siamo in
ospedale - precisano in molti - per traumatologie varie alle ossa, ma la
salute è integra. Sicché, siamo in condizioni di assaporare la qualità del
cibo. Il difetto maggiore delle pietanze è il sapore: il pasto si dovrebbe
consumare freddo, conservato nei contenitori di plastica. E' questa
"miscela" che rende il cibo insapore e inodore. Anzi, stomachevole».
Un altro particolare è stato scoperto da chi ha avuto delle lunghe
degenze nel presidio ospedaliero. «Su sette pasti, almeno sei sono da
buttare al cestino dell'immondizia. Spaghetti alle vongole - tuona una
signora - che sanno di plastica, la pastina al brodo che fa venire i
brividi. Per nutrirci siamo costretti a farci portare il cibo da casa».
Qualcuno ricorda anche la promessa fatta dal manager Cavallotti, il quale,
nel corso di un convegno, prese l'impegno di far scegliere al degente il
menù, almeno un giorno prima che fosse servito. Anzi, ispirandosi ad un
precedente di altre regioni, espresse l'idea di servire le pietanze che
ricalcassero le tradizioni del gusto ciociaro. Un'idea, quella di
confezionare le pietanze secondo la tradizione culinaria locale, che è già
seguita con successo in molti ospedali toscani. Il manager Cavallotti
potrebbe disfarsi della società che si è aggiudicato l'appalto. Ma
conosciamo l'obiezione di fondo: è quasi impossibile ottenere la
risoluzione del contratto per inadempimento, poiché non vi sarebbero
«vizi» nella prestazione del servizio di mensa. Ma un provvedimento
potrebbe essere preso con urgenza dal manager Cavallotti: quello di
indurre la cooperativa «La Cascina» a confezionare il pasto nelle cucine
del «Pasquale Del Prete». Solo in questo modo potrebbe la società
eliminare l'inadempimento derivante dalla qualità del cibo. Con questo
semplice accorgimento, il problema potrebbe essere risolto, senza aumento
di spese. Anzi, le cucine del «Pasquale Del Prete» potrebbero essere
affidate alla cooperativa «La Cascina» ad un fitto ragionevole, fino al
termine del contratto di erogazione del servizio di mensa. Il sodalizio
civico CODICI sta seguendo con particolare attenzione il problema. Anzi,
ha preparato un pro-memoria per il direttore generale della sanità
provinciale.
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