Cronaca di Frosinone

Venerdì 18 gennaio 2002
PONTECORVO All’ospedale «Pasquale Del Prete»
Cibo scadente nel reparto ortopedia: degenti protestano

di UMBERTO PAPPALARDO

PONTECORVO - «Il cibo - esclama sconsolata una signora degente nel reparto di Ortopedia del "Pasquale Del Prete" - fa schifo, specialmente in questi giorni di intenso freddo». I componenti del Centro per i "Diritti del cittadino" per verificare la fondatezza delle lamentele sono sciamati nei reparti più affollati. I numerosi incidenti, causati dal gelo, hanno riempito le stanze di degenti, che avevano qualche arto rotto o qualche ammaccatura in altra parte del corpo. «Siamo in ospedale - precisano in molti - per traumatologie varie alle ossa, ma la salute è integra. Sicché, siamo in condizioni di assaporare la qualità del cibo. Il difetto maggiore delle pietanze è il sapore: il pasto si dovrebbe consumare freddo, conservato nei contenitori di plastica. E' questa "miscela" che rende il cibo insapore e inodore. Anzi, stomachevole».
Un altro particolare è stato scoperto da chi ha avuto delle lunghe degenze nel presidio ospedaliero. «Su sette pasti, almeno sei sono da buttare al cestino dell'immondizia. Spaghetti alle vongole - tuona una signora - che sanno di plastica, la pastina al brodo che fa venire i brividi. Per nutrirci siamo costretti a farci portare il cibo da casa». Qualcuno ricorda anche la promessa fatta dal manager Cavallotti, il quale, nel corso di un convegno, prese l'impegno di far scegliere al degente il menù, almeno un giorno prima che fosse servito. Anzi, ispirandosi ad un precedente di altre regioni, espresse l'idea di servire le pietanze che ricalcassero le tradizioni del gusto ciociaro. Un'idea, quella di confezionare le pietanze secondo la tradizione culinaria locale, che è già seguita con successo in molti ospedali toscani. Il manager Cavallotti potrebbe disfarsi della società che si è aggiudicato l'appalto. Ma conosciamo l'obiezione di fondo: è quasi impossibile ottenere la risoluzione del contratto per inadempimento, poiché non vi sarebbero «vizi» nella prestazione del servizio di mensa. Ma un provvedimento potrebbe essere preso con urgenza dal manager Cavallotti: quello di indurre la cooperativa «La Cascina» a confezionare il pasto nelle cucine del «Pasquale Del Prete». Solo in questo modo potrebbe la società eliminare l'inadempimento derivante dalla qualità del cibo. Con questo semplice accorgimento, il problema potrebbe essere risolto, senza aumento di spese.
Anzi, le cucine del «Pasquale Del Prete» potrebbero essere affidate alla cooperativa «La Cascina» ad un fitto ragionevole, fino al termine del contratto di erogazione del servizio di mensa. Il sodalizio civico CODICI sta seguendo con particolare attenzione il problema. Anzi, ha preparato un pro-memoria per il direttore generale della sanità provinciale.