PONTECORVO - Un diffuso ...
di
UMBERTO PAPPALARDO
PONTECORVO - Un diffuso malcontento
serpeggia tra gli operatori sanitari: reclamano la stabilizzazione,
specialmente dopo aver partecipato a due concorsi. La storia è nota.
Un primo concorso, per operatori professionali di prima categoria, fu
annullato dal Tribunale amministrativo a causa della presenza illegittima
tra i componenti della commissione esaminatrice di due medici che
ricoprivano contemporaneamente anche incarichi politici, il che è inibito
dalla normativa vigente. Nella seconda decade del dicembre scorso, è
stato espletato un altro concorso per poter selezionare gli infermieri,
molti dei quali già lavorano nell’Azienda sanitaria provinciale con
contratto «a tempo determinato». Dopo la compilazione della graduatoria
(sono milleduecento gli abilitati), sono stati assunti quaranta
infermieri. Ma l’Azienda ha bisogno di almeno seicento infermieri per
le necessità quotidiane dei presidi ospedalieri e dei servizi
territoriali. Attualmente gli operatori vengono reperiti con il ricorso ai
contratti a tempo determinato. Anzi, in questi ultimi tempi, gli
operatori professionali (gli infermieri) sono stati assunti, prorogando il
contratto in atto, in attesa che sia approvata la pianta organica. Questa
è la spiegazione ufficiale. Pianta organica che, da quanto si vocifera,
avrebbe superato positivamente il vaglio degli uffici regionali e, quindi,
dovrebbe essere approvata in tempi molto brevi dalla giunta regionale.
Qualcuno azzarda l’ipotesi che l’approvazione potrebbe avvenire in questa
stessa settimana. Quindi, solo dopo l’approvazione dell’organico, si potrà
procedere alle assunzioni a tempo indeterminato e sempre che la Regione ne
autorizzi un congruo numero. La forte domanda di mano d’opera
specializzata (anche il ministro Sirchia ha parlato di penuria degli
infermieri) potrebbe indurre queste categorie professionali ad accettare
qualsiasi richiesta di impiego: basterebbe l’offerta di un trattamento
economico e giuridico appena più decente. Lo stesso discorso potrebbe
essere ripetuto per gli autisti del 118. L’assunzione temporanea, oltre a
lasciare sguarnite le postazioni più delicate al momento del
licenziamento, costringerebbe i lavoratori «a tempo pieno» a svolgere
molte ore di straordinario per far fronte alle esigenze di servizio. I
sindacati, nel lanciare il «grido di dolore», hanno avvertito che questa
manodopera specializzata non può essere trattata come i barattoli della
Coca Cola: «usa e getta».
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