Cronaca di Frosinone

Giovedì 31 gennaio 2002
CASSINO Donna in coma dopo il parto
Cavallotti: «I medici sono stati corretti»

NESSUN comportamento nè deontologicamente nè professionalmente scorretto da parte dei medici dell’ospedale di Cassino sulla vicenda della donna che il 26 gennaio scorso è entrata in coma nel dare alla luce il suo bambino. Nella nota inviata dal manager dell’Asl dottor Carmine Cavallotti si legge: « Alle ore 00,2 del 26-1-02 si è ricoverata la paziente F.G primigravida presso il termine, con rottura tempestiva delle membrane e presentazione cefalica. Il travaglio si è svolto regolarmente con periodici controlli e costante controllo cardiograficio. Alle ore 04,30 a dilatazione completa, la partoriente è stata accompagnata in sala parto, per il periodo espulsivo, erano presenti il medico e l’ostetrica di guardia, l’infermiera di servizio, il neonatologo e la puericultrice. Nella prossimità del parto, con il vertice che affiorava alla rima vulvare, la donna ha presentato disartria e obnubilamento del sensorio con perdita di sensi. Mentre il ginecologo presente provvedeva ad un rapido espletamento del parto, mediante applicazione di ventosa allo scopo di evitare la morte del feto per le condizioni materne, i rianimatori di turno, dopo un massaggio cardiaco per avvenuto arresto del cuore, intubavano ed ossigenavano la paziente, che veniva successivamente trasferita nell’U.O. di Rianimazione. Il neonato vivo e vitale veniva accolto in neonatologia in buone condizioni cliniche. Verso le 9,30 durante un controllo in consulenza con i colleghi rianimatori, veniva rilevato l’insorgere di una C.L.D complicanza temibile e imprevedibile in ostetricia, per cui si rendeva necessario, chiesto il consenso dei familiari, di procedere ad intervento di isterectomia al fine di interrompere la grave e subentrante metrorragia...... appena le condizioni della paziente lo hanno consentito onde accertare le eventuali cause dell’inspiegabile coma insorto alla fine del periodo espulsivo, si faceva eseguire una Tac cranio, il cui riscontro esclude per il momento una correlazione diretta e causale tra l’episodio neurologico e l’avvenuto parto.