Esentati dal pagamento
della tassa circa il 60 per cento dei cittadini come i pensionati al
minimo, i grandi invalidi e i malati cronici di MARCO GIOVANNELLI
Ci siamo, da oggi le
ricette dei medici di famiglia sono tassate di un euro. A tanto ammonta il
ticket introdotto dalla Regione nella speranza di raffreddare la spesa sanitaria
salita nel 2001 a 2.500 miliardi di lire con un incremento rispetto l’anno
precedente di 700 miliardi. Tutto è pronto: l’assessorato regionale alla sanità
ha diramato ai medici di famiglia e ai farmacisti la circolare con la quale
vengono indicate le modalità di prescrizioni e di vendita dei farmaci, sistemi
per identificare i pazienti esenti e il sistema di distribuzione delle medicine
per i pazienti dimessi dagli ospedali. All’ultimo momento sono state inserite
altre due categorie di cittadini che sono esenti dal pagamento del ticket: i
sopravvissuti alla deportazione nei campi di sterminio nazi-fascisti e le
vittime del terrorismo. Sono poche decine di persone ma la Fimmg (Federazione
dei medici di medicina generale che ha sollecitato l’inserimento) ritiene un
segnale di grande importanza sociale e politica. Da oggi su ogni ricetta
potrà essere prescritta solo una confezione di medicinale, su ogni ricetta si
paga un ticket di un euro direttamente al farmacista quando il costo della
medicina è superiore a 5 euro. Fanno eccezione dalla limitazione di un farmaco a
ricetta, gli antibiotici iniettabili monodose, i medicinali somministrabili
esclusivamente per fleboclisi e i prodotti galenici preconfezionati
pluriprescrivibili (in questi casi la ricetta può prevedere al massimo sei
pezzi), i farmaci analgesici oppiacei utilizzati nella terapia del dolore (in
questo caso è consentita la prescrizione in un’unica ricetta di un numero di
confezioni sufficienti a coprire una terapia massima di trenta giorni). Cambia
la quantità di medicine prescrivibili anche a favore dei malati cronici per i
quali è possibile indicare fino a tre confezioni (per i medicinali a base di
interferone per malati di epatite cronica è fino a 6 pezzi). In ogni caso la
prescrizione non può superare due mesi di terapia. Stabilite anche tutte le
fasce di esenzione, stimate dalla Regione in circa il 60 per cento della
popolazione. Non pagheranno un euro di ticket i pensionati al minimo (dietro
autocertificazione) i pensionati di guerra, i malati cronici o affetti da
patologia invalidante, gli invalidi di guerra, i grandi invalidi per servizio o
per lavoro, gli invalidi civili al 100 per cento (tutti già muniti del tesserino
di riconoscimento). Esentate anche le ricette che prevedono medicinali che
costano meno di 5 euro e i farmaci generici. La manovra completa sul
contenimento della spesa farmaceutica, prevede anche la somministrazione della
terapia per una settimana ai pazienti dimessi dagli ospedali, ai ricoverati
nelle Rsa e negli hospice. Per questa parte dell’iniziativa regionale, bisognerà
attendere ancora qualche giorno per permettere di organizzare il sistema di
distribuzione. Con il ticket da un euro, la giunta regionale spera di
incassare 13 milioni di euro (25-26 miliardi di lire) che saranno investiti in
servizi sanitari sul territorio con il coinvolgimento dei medici di medicina
generale. «E’ un errore pensare che la nostra iniziativa è solo mirata a
introdurre il ticket sulle ricette - hanno sempre sostenuto gli assessori Andrea
Augello e Vincenzo Saraceni, rispettivamente al bilancio e alla sanità -. In
realtà con la collaborazione dei medici di famiglia cerchiamo di organizzare una
rete di servizi sanitari sul territorio». Intanto l’opposizione di centro
sinistra alla Regione continua a raccogliere firme nella petizione contro
l’introduzione del ticket sulle ricette.
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