Cassino/L’inchiesta interna avrebbe
accertato che si è trattato di un gesto intenzionale Utero sparito, la Asl accusa un “corvo”Un "corvo" che punta a screditare il reparto Ostetricia dell'ospedale Gemma
de Posis di Cassino: ci sarebbe questo dietro la scomparsa dell'utero di una
paziente, sparito nel nulla poco prima che venisse spedito a Roma per le analisi
di laboratorio; si trattava dell'utero asportato alla paziente di 29 anni finita
in coma due settimane fa mentre partoriva il suo primo figlio. A sostenere
l'ipotesi del "corvo" è stata l'inchiesta interna ordinata dal direttore
generale della Asl di Frosinone Carmine Cavallotti e conclusa ieri
mattina. Massimo riserbo sui contenuti dell'ispezione. Ma secondo alcune
indiscrezioni l'indagine avrebbe accertato che non si è trattato di un errore
bensì di un gesto intenzionale. L'obiettivo però non era nascondere qualche
sbaglio perché non sono emersi collegamenti tra il coma e le eventuali lesioni
riscontrabili con le analisi sull'utero. Il coma infatti risulta provocato da un
imprevedibile coagulo del sangue che ha provocato una serie di microscopici
"tappi" andati ad otturare i capillari della paziente. Le eventuali lesioni
all'utero sarebbero dovute invece alle concitate fasi del parto, quando i medici
hanno dovuto estrarre con una ventosa il neonato che altrimenti sarebbe morto
soffocato. La convinzione è che l'utero sia stato rubato solo per screditare il
reparto di Ostetricia, dove nelle settimane precedenti c'erano state alcune
denunce anonime ai giornali su fatti completamente inventati.
Al. Po.
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