L’associazione dei genitori
accusa «Portatori di handicap senza
assistenza di specialisti dell’Asl»I malati di mente sono curati da psichiatri i quali non hanno alcuna
competenza per pazienti con danni cerebrali ed è come andare dal dentista per
uno che ha problemi di vista. Lo afferma l'associazione dei genitori con figli
portatori di handicap che in una nota contesta all'Asl di Frosinone la mancanza
di figure professionali specialistiche per l'assistenza ai disabili. "Ci sono a
Frosinone 27 operatori sanitari per i malati di mente - prosegue la nota- il
maggio numero di tutte le Asl del Lazio ma non esiste alcun neurologo o
neuropsichiatra specialista dei danni cerebrali. Inutile dire che la gravità del
problema è immensa, quante diagnosi indovina uno psichiatra e quanti farmaci è
in grado di abbinare correttamente? Tante famiglie disperate che devono fare? A
questi malati non viene nemmeno riconosciuta l'indennità di accompagno". Nel
Lazio, secondo l'associazione, ci sono soltanto nove strutture riabilitative per
i disabili contro le 49 della Lombardia.
«C'è troppa disparità di
trattamento- afferma Pasqualina Mollicone con un figlio portatore di handicap-
con leggi che non vengono rispettate né dai medici e dalle Asl. Per farsi
assegnare dei contributi dobbiamo rivolgerci al tribunale mentre la Corte
europea dice che le famiglie debbono essere informate del gratuito patrocinio ma
questo non avviene almeno nella nostra Asl. E perché le famiglie devono
ricorrere ai tribunali se l'Organizzazione Mondiale della Sanità oltre alla
classifica delle malattie stila una classifica internazionale per il
riconoscimento dell'handicap. Inoltre l'elettroshock è controindicato nei danni
cerebrali ma nelle strutture sanitarie si continua ad eseguirlo nonostante una
direttiva del ministero della sanità risalente al 1999». Secondo l'associazione
dei genitori il portatore di handicap ha diritto, in base alla dichiarazione
dell'Onu, a trattamenti medici, psicologici e funzionali, compresi gli
apparecchi di protesi e di ortesi e inoltre al riadattamento medico e sociale,
all'istruzione, alla formazione, al riadattamento professionale. Deve anche
beneficiare di un'assistenza legale qualificata quando si riveli indispensabile
alla protezione della persona e dei suoi beni. "Tutto questo - conclude
Mollicone- è latente nell'Asl con gravi disagi e danni per le famiglie che
soffrono per la difficile assistenza a familiari disabili".
D. Tor.
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