Lazio

Martedì 19 Febbraio 2002
L’APPELLO
Cognetti: «Diffidate dei ciarlatani, un portale vi aiuterà»
L’Antea : «Maggiori controlli on line , c’è chi prescrive 12 uova al giorno per guarire dal tumore al pancreas»

di FRANCESCA MALANDRUCCO

Era in cura all’Antea, l’associazione romana che dall’87 assiste i malati terminali di cancro, il ragazzo morto per un’iniezione miracolosa, che poi si è rivelata fatale. «Una decina di giorni fa si è presentato al centro hospice -racconta Giuseppe Casale, coordinatore dell’Antea - Aveva interrotto le terapie, che fino ad allora gli avevano garantito una migliore qualità della vita nella fase terminale della malattia, per seguire una cura "miracolosa" a base di bicarbonato di sodio. Era in condizioni disastrate». Un caso, non l’unico. «Non era la prima volta che sentivamo parlare della terapia a base di questa sostanza somministrata, nella sua composizione farmaceutica, attraverso un catetere direttamente nel tessuto colpito dal cancro. Già altri pazienti, e tre mesi fa anche un bambino, sperando in un miracolo, si erano sottoposti alle stesse cure. Ma non c'è stato alcun miracolo, per nessuno di loro. Per questo abbiamo deciso di segnalare il caso alla magistratura».
La nuova terapia viene pubblicizzata on line, su un sito internet molto frequentato, da T.S., un medico romano che assicura la guarigione partendo dall'ipotesi che il tumore sia originato da un'infezione provocata da un fungo. «Questo dottore, tuttavia - spiega il coordinatore sanitario di Antea - non dimostra scientificamente la sua teoria. E soprattutto vende la soluzione a base di bicarbonato di sodio, che non costa più di un euro, ad alcune centinaia di migliaia di lire. A molti pazienti, inoltre, è stata offerta la possibilità di un ricovero presso una clinica romana per portare a termine la cura. E il costo si aggirava intorno ad una ventina di milioni».
«Purtroppo di storie come queste ne sentiamo in continuazione - dice Casale -. Otto mesi fa la moglie di un paziente mi ha raccontato di aver sottoposto il marito ad una nuova cura. Il fantomatico medico, con cui la donna era entrata in contatto dopo un lungo passa parola con famiglie di altri malati terminali, proponeva una terapia miracolosa per combattere la neoplasia al pancreas: ingerire 12 uova al giorno. Anche in quel caso non c'è stato, com'era evidente, alcun miracolo. C'è bisogno di maggiore controllo e vigilanza per evitare che persone senza scrupoli speculino sulla disperazione delle famiglie dei malati terminali. Per questo stiamo portando avanti un progetto di ricerca on line per creare un movimento di vigilanza tra le varie associazioni che si occupano dei malati oncologici».
E un invito a diffidare da tutte le cure prodigiose pubblicizzate via Internet arriva anche da Francesco Cognetti, vice presidente della Commissione oncologica regionale e direttore scientifico del Regina Elena. «Ciarlatani e finti guaritori - dice Cognetti - approfittano della fragilità psicologica delle famiglie in cui c'è un malato di tumore. Episodi di questo tipo ci capitano molto spesso. Ma occorre rimanere vigili. Lo stesso Ordine dei medici deve intervenire di fronte ai casi evidenti di violazione della deontologia professionale. Mentre il cittadino deve sapere che può fidarsi solo delle informazioni fornite dai siti istituzionali, del ministero o delle società scientifiche. A giorni il ministero della Sanità attiverà un portale che metterà in rete tra loro tutti gli istituti oncologici italiani. L'obiettivo è quello di consentire lo scambio di informazioni all'interno, tra i vari ricercatori dei centri, ma anche all'esterno fornendo un servizio al pubblico»