I malati gravi sono solo lo
0,5% Quelli rimandati a casa l’82%di FRANCESCA MALANDRUCCO
Malati immaginari? Forse non proprio, ma i romani hanno dimostrato
di avere una tendenza all'ipocondria, l'unica malattia riscontrata
obiettivamente analizzando i dati 2000 elaborati dall'Agenzia sanitaria
regionale. Ben l'86 per cento dei pazienti che si è rivolto al pronto
soccorso non aveva affatto bisogno di cure urgenti. Di questi, infatti, un 61
per cento sono stati catalogati dagli operatori dei centri specializzati
nell'emergenza tra i "codici verdi", ovvero tra quei casi in cui non è affatto
richiesto un intervento immediato. L'altro 25 per cento, poi, è stato definito
addirittura "codice bianco", vale a dire che è stata riscontrata una situazione
di leggero malessere per cui non erano necessarie le cure del pronto soccorso. E
solo nel 0,5 per cento dei casi i pazienti avevano un effettivo bisogno di cure
urgenti. L'esito delle visite effettuate dalle 59 strutture di emergenza
sparse sul territorio regionale, tra centri di pronto soccorso e Dea di primo o
secondo livello, hanno dimostrato inoltre che quasi il 27 per cento degli
accessi è stato inappropriato. In sette casi su 10, il paziente dopo la visita è
stato rimandato a casa. Solo il 21 per cento delle persone medicate in pronto
soccorso sono state poi ricoverate. Mentre un altro sei per cento ha preferito
comunque tornare a casa, nonostante fosse stata ventilata la necessità di un
ricovero ospedaliero. Nella maggioranza dei casi, ben otto su 10, i
pazienti immaginari o meno hanno deciso autonomamente di rivolgersi ad una
struttura di emergenza. Dei quasi due milioni di cittadini che a Roma e nel
Lazio nel 2000 hanno bussato alle porte di un pronto soccorso (soprattutto
quelli di altissima specializzazione), solo un sette per cento è arrivato in
barella, trasportato da un'ambulanza del 118, mentre appena il due per cento è
stato spinto a farlo sotto indicazione del medico di famiglia. Quanto poi
alla guardia medica, vi hanno fatto ricorso in tutta la regione appena 121 mila
pazienti, cui sono stati prescritti complessivamente 6.887 ricoveri. Le
strutture di pronto soccorso che hanno lavorato di più sono state quelle che
ricadono sotto la competenza della Asl Rme (dal quartiere Prati a Prima Porta),
con 390 visite di pronto soccorso ogni mille abitanti, della Rmb (da Centocelle
al Tuscolano), dove le visite sono state 368 ogni mille abitanti, e della Rmc
(da San Giovanni all'Eur), che si è fermata a quota 352
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