Cronaca di Frosinone

Sabato 2 febbraio 2002
Un euro su ogni ricetta. Primo giorno con innumerevoli problemi in tutte le province per medici e assistiti
Farmaci, il ticket è subito un incubo

di GIOVANNI CAVALLINI

ROMA - Chi sì e chi no: i cittadini della nostra regione da ieri dovranno pagare 1 euro a ricetta. Non è stata certamente una giornata facile quella appena trascorsa per medici, farmacisti e soprattutto per i cittadini. Il pagamento di 1 euro a ricetta era noto a tutti mentre, come sostengono alcuni cittadini che nella giornata di ieri abbiamo incontrato all'uscite delle farmacie della regione Lazio, erano completamente sconosciute le modalità e dunque chi e quando si doveva pagare. In molti ambulatori si sono create file a causa delle molteplici domande, in merito, avanzate dagli assistiti ai propri medici o personale addetto. Come tutte le novità dunque anche in questo caso non sono mancati i disagi e sbagliate interpretazioni. Ma vediamo quali sono le novità principali del provvedimento regionale finalizzato, fanno sapere dalla regione, al contenimento e alla razionalizzazione della spesa farmaceutica. Da ieri la prescrizione per la ricetta dei farmaci erogata dal servizio sanitario regionale è limitata ad un solo pezzo ad eccezione degli antibiotici iniettabili monodose, medicinali somministrabili esclusivamente per fleboclisi ed prodotti galenici preconfezionati infatti in questo caso il numero massimo di pezzi prescrivibili per ricetta sale a 6. Mentre i farmaci analgesici, oppiacei utilizzati nella terapia del dolore è consentita la prescrizione in un'unica ricetta di un numero di confezioni sufficienti a coprire una terapia massima di 30 giorni. Infine i pazienti affetti da malattie croniche il numero massimo di pezzi prescrivibili per ricetta è da tre a sei a seconda della patologia ma in ogni modo la prescrizione non può superare i 60 giorni di terapia. Tutti gli assistiti dunque sono tenuti a versare la quota di 1 ero per ogni ricetta d'importo superiore a 5 euro e la farmacia esigerà anche il pagamento della differenza di prezzo nel caso di non sostituzione di farmaci, ad eccezione per i soggetti esenti per patologia i cittadini titolari di pensioni sociali; assegni sociali, trattamenti pensionistici di cui all'art 1 della Legge 544/88; i titolari di pensioni di guerra diretta vitalizia; gli invalidi di guerra, i grandi invalidi per servizio e per lavoro; gli invalidi civili al 100%. Nei casi di insostituibilità imposta dal medico sulla ricetta o di non accettazione da parte del cittadino in sede di spedizione della ricetta contenente farmaci con prezzo superiore a quello di riferimento, l'assistito dovrà sia la quota che la differenza dal prezzo di riferimento. Ad oggi le esenzioni si basano sulle dichiarazioni dell'assistito ma successivamente la prescrizione in esenzione potrà avvenire esclusivamente previa esibizione dell'autocertificazione timbrata dall'azienda sanitaria locale di residenza dell'assistito.
Oltre il 40 per cento dei cittadini laziali, secondo le stime regionali, saranno esentati dal pagamento del ticket.