IL SENATORE ANGELO PICANO
ANTICIPA L’INIZIATIVA DI UN CENTRO WEB «Siamo ancora molto indietro con
lo sviluppo tecnologico sul territorio»
IL
sen. Angelo Picano si è sempre occupato di telecomunicazioni: da dirigente
di un centro di ricerca, come la Fondazione Bordoni, e da responsabile
nella Dc. Ha pubblicato moltissimi articoli in materia ed è stato
direttore editoriale di «Teléma», accreditata rivista di cultura
multimediale. Nei giorni scorsi ha fatto incontrare il rettore
dell’Università di Cassino Vigo con un imprenditore che vorrebbe creare un
centro Web in provincia a fianco alla facoltà di Ingegneria per fare
progettazioni industriali a livello internazionale. Da dove nasce l’idea?
Sono stato sempre convinto dell’esigenza di uno stretto rapporto tra
ricerca e la nostra provincia, che soffre la crisi della vecchia
industrializzazione e che può rilanciare il suo ruolo con un nuovo tipo di
formazione in grado di governare le nuove tecnologie dell’informazione.
Più di un decennio fa lanciai due idee: il Parco tecnologico e il CRATI.
Due iniziative che dovevano anticipare e orientare una nuova economia
provinciale. Le due iniziative, però, per come sono state poi gestite, non
hanno dato i frutti sperati. C’è ancora una vecchia cultura burocratizzata
e non c’è ancora il gusto del rischio. La sua iniziativa cosa si
prefigge? Collegarsi con grandi società americane che operano a
livello di economia globale, offrendo servizi reali per l’impresa (che non
siano i soliti servizi finanziari), che ha bisogno di aprirsi e di
competere in tutto il mondo. Spero che sia un primo fatto che ne richiami
altri. Quante persone pensa che possa occupare? Almeno una
cinquantina, la maggior parte ingegneri. Ci sono progetti pubblici che
possono aiutare l’impresa ad avere servizi più efficienti? Il governo
nazionale sta lavorando attorno ad un progetto di profonda trasformazione
delle amministrazioni pubbliche, ma anche la Provincia e alcuni Comuni
hanno presentato dei progetti per l’e-government che dovrebbero permettere
di dare ai cittadini e alle imprese la possibilità di gestire direttamente
i rapporti con la Pubblica Amministrazione senza l’inefficienza
dell’intermediazione burocratica. La modernità della Pa è la misura del
grado di civiltà di un paese. E in provincia stiamo ancora molto dietro.
L. Ser. |