Disaccordo tra Asl e sindacati
sull’indennità di risultato
di
SILVANO CIOCIA
Siamo disposti ad una dura mobilitazione e a
mettere in atto lo stato di agitazione per protestare contro il
comportamento evasivo della direzione aziendale dell’Ausl . Il braccio di
ferro tra l’azienda Ausl e la delegazione trattante si è creato
soprattutto sul problema dei premi di risultato ai dipendenti che secondo
l’azienda debbono essere collegati alla capienza del budget approntato dal
Direttore Generale. Le parti non si sono trovate proprio d’accordo e
tante sono state le eccezioni sollevate dai sindacati anche perché sono
stati disattesi diversi altri problemi come quello della non
corresponsione ai dipendenti della Ausl degli emolumenti già maturati
seppure relativi al trascorso anno 2001. Ma l’azienda non si è
dimostrata chiusa alla contrattazione anzi ha dichiarato di essere ben
disposta a liquidare sottoforma di acconto il 40% circa, ma da parte del
sindacato c’è stato u netto rifiuto. Anzi ha diffidato l’azienda
dall’adottare iniziative autonome che possano ancora più aggravare il già
teso «clima». Solo la liquidazione totale dell’indennità di risultato ci
sta bene - dicono - altrimenti siamo pronti a scendere in sciopero. Ma
non è stato solo questo il tema principale dell’incontro- scontro. Ci sono
in ballo ancora i buoni pasto, l’indennità di risultato le progressioni
economiche del personale dirigente queste ultime addirittura molto
probabilmente saranno affidate ad una gestione esterna tramite una gara di
appalto che scadrà il prossimo 20 febbraio. Un disagio quello del
personale che si palpa a prima vista dopo l’incontro quanto mai
inconcludente. Molto probabilmente il tutto è rimandato al prossimo summit
previsto a breve.
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