CASSINO Sull’esito delle elezioni ha pesato la
«superiorità» del comitato strategico aziendale Consiglio sanitario, urne
disertate Pochi dei tremila operatori si sono presentati alle urne per
votaredi M.
CONCETTA TERREZZA
CASSINO - I seggi per eleggere diciassette
membri del consiglio dei sanitari si sono chiusi ieri sera alle 22. Ma
dei tremila operatori che erano chiamati alle urne, ben pochi hanno
raccolto l’invito. Anzi soltanto un numero molto esiguo di infermieri e di
dottori ha contribuito alla costituzione di un organo che esiste
semplicemente in onore di una memoria storica. Il motivo del dissenso
va riferito soprattutto alla scarsa pubblicità che è stato data nei giorni
scorsi alle elezioni all’interno dei presidi ospedalieri della provincia,
a Cassino, Frosinone, Pontecorvo, Alatri, Anagni e Sora. Le candidature
non meglio visibili e negli avvisi affissi nei corridoi hanno suscitato il
disappunto degli operatori sanitari. «È possibile - ha spiegato il
sindacalista Cgil Davide Della Rosa - che non ci sia stata la dovuta
sensibilizzazione degli elettori. Ma ciò deriva dal fatto che il consiglio
dei sanitari è stato superato dal comitato strategico aziendale». Le
funzioni dell’organo che si costituirà oggi, esclusivamente consultivo,
dunque, sarebbero state surrogate dall’organo previsto dalla legge
Bindi-ter. Non si spiega, quindi, nemmeno la ragione di esistere del
vecchio «parlamentino» che tuttavia sarà composto da diciotto membri. Sei
dirigenti medici dipendenti, un dirigente medico veterinario, uno
specialista ambulatoriale, un medico di medicina generale ed un pediatra
tutti designati dall’Ordine professionale: cinque dirigenti sanitari
laureati non medici del ruolo sanitario in rappresentanza di ciascuna
figura professionale operante nell’Azienda sanitaria locale, un operatore
dell’area infermieristica e due di quella tecnico- sanitaria e della
riabilitazione.
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