Cronaca di Frosinone

Sabato 23 Febbraio 2002

Considerazioni di Alfredo Pallone (Fi) sugli «Indirizzi»
Piano sanitario regionale

di LUCIANO RENNA

PER anni il governo di sinistra non ha provveduto a varare il Piano Sanitario Regionale. Non si meravigli nessuno, visto che non ha messo mano nemmeno al piano regionale dei rifiuti. Le conseguenze, tutti le sanno. Si scontano ancora, praticamente in via Le Lame dove tra cinque giorni (anche se non ce lo vediamo proprio) dovrebbe essere il sindaco Marzi a fare barricate, scadendo l’ultima delle numerose proroghe concesse) e la zona di Valcatora.
Accade, invece, che la Giunta Storace non solo ha varato questo Piano di importanza notevole, nel giro di pochi mesi, ma - fatto non meno importante - ha presentato gli «Indirizzi per per la Programmazione Sanitaria Regionale che saranno la base del Piano Regionale Sanitario 2002/2004».
Non sembri fuori luogo «avvicinare» le due iniziative. Per una serie di motivi facilmente intuibili. Se non altro, quelli strettamente legati a un’operatività mancata con la Giunta di Piero Badaloni. Chiara e puntuale, in proposito, la dichiarazione di Alfredo Pallone (Fi) membro della Commissione Sanità alla Pisana: «Con l’iniziativa pubblica tenutasi presso la sala Folchi dell’azienda ospedaliera "S.Giovanni-Addolorata", nel corso della quale sono stati presentati gli "Indirizzi" a cui vi riferite, la Regione Lazio si pone al passo delle consorelle italiane più evolute e viene, finalmente, a colmare una macroscopica lacuna ereditata dalla passata amministrazione». Aggiunge che, in poco tempo, la Giunta presieduta da Francesco Storace, con il determinante impulso dell’assessore Saraceni, «è stata capace di mettere in campo iniziative e strategie che, partendo dalla centralità della persona, hanno come obiettivo quello di contrastare le diseguaglianze nella salute, innalzando la qualità delle prestazioni e rendendo la spesa sanitaria nel Lazio economicamente sostenibile. Spesa lasciata ormai senza controllo alcuno e che ha determinato la grande voragine del deficit ereditato dall’attuale maggioranza».
Iniziato l’iter istituzionale degli incontri con le parti sociali e le associazioni di categoria per un Piano che richiede anche la partecipazione del cittadino per un’autonomia tecnico-gestionale e budgetaria dei Distretti sanitari. Insomma: «I direttori generali delle Aziende avranno punti precisi di riferimento e obiettivi certi», sottolinea Alfredo Pallone. Si tratta - conclude - di «alcune grandi sfide in tema di appropriatezza ed efficacia degli interventi sanitari, oltre che dell’avvio di una sperimentazione complessiva, per avere i migliori risultati soprattutto a favore della gente».