Considerazioni di Alfredo
Pallone (Fi) sugli «Indirizzi» Piano sanitario
regionale
di
LUCIANO RENNA
PER anni il governo di sinistra non ha
provveduto a varare il Piano Sanitario Regionale. Non si meravigli
nessuno, visto che non ha messo mano nemmeno al piano regionale dei
rifiuti. Le conseguenze, tutti le sanno. Si scontano ancora, praticamente
in via Le Lame dove tra cinque giorni (anche se non ce lo vediamo proprio)
dovrebbe essere il sindaco Marzi a fare barricate, scadendo l’ultima delle
numerose proroghe concesse) e la zona di Valcatora. Accade, invece,
che la Giunta Storace non solo ha varato questo Piano di importanza
notevole, nel giro di pochi mesi, ma - fatto non meno importante - ha
presentato gli «Indirizzi per per la Programmazione Sanitaria Regionale
che saranno la base del Piano Regionale Sanitario 2002/2004». Non
sembri fuori luogo «avvicinare» le due iniziative. Per una serie di motivi
facilmente intuibili. Se non altro, quelli strettamente legati a
un’operatività mancata con la Giunta di Piero Badaloni. Chiara e puntuale,
in proposito, la dichiarazione di Alfredo Pallone (Fi) membro della
Commissione Sanità alla Pisana: «Con l’iniziativa pubblica tenutasi presso
la sala Folchi dell’azienda ospedaliera "S.Giovanni-Addolorata", nel corso
della quale sono stati presentati gli "Indirizzi" a cui vi riferite, la
Regione Lazio si pone al passo delle consorelle italiane più evolute e
viene, finalmente, a colmare una macroscopica lacuna ereditata dalla
passata amministrazione». Aggiunge che, in poco tempo, la Giunta presieduta
da Francesco Storace, con il determinante impulso dell’assessore Saraceni,
«è stata capace di mettere in campo iniziative e strategie che, partendo
dalla centralità della persona, hanno come obiettivo quello di contrastare
le diseguaglianze nella salute, innalzando la qualità delle prestazioni e
rendendo la spesa sanitaria nel Lazio economicamente sostenibile. Spesa
lasciata ormai senza controllo alcuno e che ha determinato la grande
voragine del deficit ereditato dall’attuale maggioranza». Iniziato
l’iter istituzionale degli incontri con le parti sociali e le associazioni
di categoria per un Piano che richiede anche la partecipazione del
cittadino per un’autonomia tecnico-gestionale e budgetaria dei Distretti
sanitari. Insomma: «I direttori generali delle Aziende avranno punti
precisi di riferimento e obiettivi certi», sottolinea Alfredo Pallone. Si
tratta - conclude - di «alcune grandi sfide in tema di appropriatezza ed
efficacia degli interventi sanitari, oltre che dell’avvio di una
sperimentazione complessiva, per avere i migliori risultati soprattutto a
favore della gente».
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