PONTECORVO
Urgono interventi
Il consultorio è in agonia
di
STEFANIA TURCHETTA
PONTECORVO - Il settore sanitario a
Pontecorvo sta attraversando il periodo forse più buio della sua storia.
L'ospedale Del Prete, per anni fiore all'occhiello della cittadina
ciociara, è agonizzante e il Consultorio necessita di interventi decisi e
tempestivi. Il Centro familiare, infatti, è ospitato da oltre tre anni
nell'edificio dell'ex pretura, in via XXIV Maggio, occupando locali
preposti a tutt'altre attività, pur avendo una propria sede. La sede
ufficiale del Consultorio è l'ex Onmi, dove, anni or sono, nacque e solo
per motivi di ristrutturazione, si disse "provvisoriamente", è stato
spostato in tre anguste stanze dell'edificio in cui si allestirà in futuro
la Biblioteca comunale. Due anni fa, a seguito di lavori, i locali idonei
erano stati completati, ma un allagamento procrastinò i tempi di
trasferimento e da allora più nessun intervento è stato eseguito. Ad oggi,
gli unici lavori in corso nell'edificio intitolato Onmi riguardano il nido
e li sta realizzando il comune, ma il Consultorio non è di competenza
comunale, dipende invece dall'Asl. La pratica con la quale il Comune e
l'Asl definirono le relative aree di intervento risale a due anni fa e nel
settembre scorso la delibera comunale n°41 ha ratificato che l'edificio
dell'ex Omni è adibito per un quarto al Consultorio e, la parte rimanente,
al nido comunale e alle specifiche destinazioni d'uso. Il comune,
pertanto, ha avocato i lavori da svolgere all'Asl "con concessione dei
locali novantennale rinnovabile, così recita l'atto, in presenza della
perdurante esigenza". E', dunque, compito dell'Asl risolvere l'annosa
questione della sede del Consultorio familiare costretto a operare
quotidianamente in locali non adatti e soprattutto con un vertiginoso
l'aumento della domanda in coincidenza con lo smantellamento dei reparti
di Ginecologia e Pediatria stabilito a livello regionale. Già di per
sé il Centro familiare ha un bacino di utenti numeroso afferendo ad esso i
comuni di Pontecorvo, Pico, Esperia, Aquino e Roccasecca, ma ora rischia
di collassare per la situazione contigente e l'angustia dell'ambiente.
Da più parti è invocato l'intervento del dirigente Cavallotti
affinché, conoscendo l'attuale situazione della sanità a Pontecorvo e
l'importanza di tale servizio consultoriale, non consenta che, in nome del
sacrosanto diritto alla salute di tutti, le lungaggini burocratiche
facciano inesorabili il loro corso, che un servizio che funziona a pieno
ritmo e che offre numerosi vantaggi sia lasciato in balìa di se stesso,
considerato anche che è uno dei pochi centri che con le nuove leggi non
rischia di chiudere i battenti. Alla luce di ciò, è chimerico auspicare ad
un potenziamento anche se necessario, ma non è altrettanto chimerico
auspicare ad un intervento tempestivo almeno per risolvere la questione
"sede".
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