Cronaca di Frosinone

Domenica 24 Febbraio 2002
PONTECORVO Urgono interventi
Il consultorio è in agonia

di STEFANIA TURCHETTA

PONTECORVO - Il settore sanitario a Pontecorvo sta attraversando il periodo forse più buio della sua storia. L'ospedale Del Prete, per anni fiore all'occhiello della cittadina ciociara, è agonizzante e il Consultorio necessita di interventi decisi e tempestivi.
Il Centro familiare, infatti, è ospitato da oltre tre anni nell'edificio dell'ex pretura, in via XXIV Maggio, occupando locali preposti a tutt'altre attività, pur avendo una propria sede. La sede ufficiale del Consultorio è l'ex Onmi, dove, anni or sono, nacque e solo per motivi di ristrutturazione, si disse "provvisoriamente", è stato spostato in tre anguste stanze dell'edificio in cui si allestirà in futuro la Biblioteca comunale. Due anni fa, a seguito di lavori, i locali idonei erano stati completati, ma un allagamento procrastinò i tempi di trasferimento e da allora più nessun intervento è stato eseguito. Ad oggi, gli unici lavori in corso nell'edificio intitolato Onmi riguardano il nido e li sta realizzando il comune, ma il Consultorio non è di competenza comunale, dipende invece dall'Asl. La pratica con la quale il Comune e l'Asl definirono le relative aree di intervento risale a due anni fa e nel settembre scorso la delibera comunale n°41 ha ratificato che l'edificio dell'ex Omni è adibito per un quarto al Consultorio e, la parte rimanente, al nido comunale e alle specifiche destinazioni d'uso. Il comune, pertanto, ha avocato i lavori da svolgere all'Asl "con concessione dei locali novantennale rinnovabile, così recita l'atto, in presenza della perdurante esigenza". E', dunque, compito dell'Asl risolvere l'annosa questione della sede del Consultorio familiare costretto a operare quotidianamente in locali non adatti e soprattutto con un vertiginoso l'aumento della domanda in coincidenza con lo smantellamento dei reparti di Ginecologia e Pediatria stabilito a livello regionale.
Già di per sé il Centro familiare ha un bacino di utenti numeroso afferendo ad esso i comuni di Pontecorvo, Pico, Esperia, Aquino e Roccasecca, ma ora rischia di collassare per la situazione contigente e l'angustia dell'ambiente.
Da più parti è invocato l'intervento del dirigente Cavallotti affinché, conoscendo l'attuale situazione della sanità a Pontecorvo e l'importanza di tale servizio consultoriale, non consenta che, in nome del sacrosanto diritto alla salute di tutti, le lungaggini burocratiche facciano inesorabili il loro corso, che un servizio che funziona a pieno ritmo e che offre numerosi vantaggi sia lasciato in balìa di se stesso, considerato anche che è uno dei pochi centri che con le nuove leggi non rischia di chiudere i battenti. Alla luce di ciò, è chimerico auspicare ad un potenziamento anche se necessario, ma non è altrettanto chimerico auspicare ad un intervento tempestivo almeno per risolvere la questione "sede".