La realizzazione dell’opera interamente a
carico dell’associazione di volontariato ”Carlo Donfrancesco” Oncologia, il calvario sta per finire Presto i lavori di ampliamento del day hospital nell’ospedale
di FrosinoneIl dramma di centinaia di pazienti è lì, in quel corridoio angusto, dove ogni
giorno fanno la fila prima di essere sottoposti a chemioterapia. Il dramma di
pazienti sfortunati, ma per i quali la sensibilità dell’Azienda Sanitaria ha
finora avuto scarsa attenzione. Ma grazie all’opera del volontariato, per i day
hospital di oncologia ed ematologia dell’ospedale di Frosinone, questa desolante
situazione sta per terminare. L’associazione “Carlo Donfrancesco", guidata dal
dottor Enrico Donfrancesco, si è impegnata con la direzione della Asl a
raccogliere fondi da destinare all’ampliamento dei due reparti dell’ospedale di
Frosinone. A cosa è dovuto questo impegno? «La nostra associazione, operativa
nell’area di Frosinone, si occupa, dal ’96, soprattutto dell’assistenza e lo
sviluppo sanitario di due branche della medicina: oncologia ed ematologia -
spiega il dottor Donfrancesco -. In passato siamo riusciti ad allestire un
day-hospital di ematologia, adesso ci siamo impegnati per migliorare le
condizioni di due reparti dell’ospedale». Quanto costerà ampliare i due reparti?
«Il progetto costerà all’incirca un miliardo di lire e consiste essenzialmente
nella chiusura di un terrazzo di circa 400 metri quadrati, adiacente gli attuali
day hospital - spiega l’ingegnere responsabile del progetto, Giuseppe Clemente
-. L’associazione, grazie al ricavato delle attività organizzate (concerti,
manifestazioni artistiche, spettacoli) si farà carico dell’intera cifra anche se
un 10-12% sarà a carico della Asl. Per avviare i lavori, infatti, è dapprima
necessario demolire un piccolo muro e tale intervento spetta all’Asl. Questo,
infatti, è l’unico modo per realizzare l’ampliamento senza complicazioni
normative». Quando inizieranno i lavori? «Noi siamo quasi pronti - risponde
l’ingegner Clemente - ma ci sono dei problemi burocratici da risolvere come
l’espletamento della gara d’appalto per la demolizione di quel muretto. Ma sono
fiducioso e penso che per l’estate si possa iniziare. Per la realizzazione
completa pensiamo di farcela in 8-9 mesi». E l’Asl? Perché non accelera i
tempi? «So che la questione la sta trattando direttamente il direttore
generale» precisa il direttore sanitario Carlo Mirabella.«Sì - conferma il
manager, Carmine Cavallotti - ho particolarmente a cuore questi lavori e ho dato
disposizioni all’ing. Capobianco di accelelare le procedure per la demolizione
di quel muretto che oggi ostacola l’avvio dei lavori. Capisco i disagi dei
pazienti e dei nostri sanitari: avrò, per loro, la massima attenzione». Già,
perché oggi l’ampliamento del day hospital oncologico è una delle priorità
dell'Azienda Sanitaria. Una priorità imposta dalle statistiche che confermano
come sia costantemente in crescita la fiducia degli utenti verso questa
struttura nata appena due anni fa. Bastano i dati del 2001 per averne un'idea:
nei primi sei mesi sono state sottoposte a prima visita 200 persone, a fine anno
sarà raggiunto il tetto delle 500 unità. Nell'arco dei 12 mesi, inoltre, sono
state garantite più di 3.500 chemioterapie. «Indubbiamente abbiamo registrato un
costante aumento di pazienti - conferma la responsabile del servizio, dottoressa
Teresa Gamucci, oncologa - Le patologie più frequenti? Sicuramente tumori al
polmone, al colon-retto e alla mammella». Purtroppo il vero dramma sono gli
spazi. E oggi il calvario dei pazienti affetti da queste patologie è lì, in quel
corridoio dell'ospedale di Frosinone, dove non c'è spazio per chi è in attesa
(diverse decine di persone al giorno); non c'è spazio per chi soffre; non c'è
spazio per gli stessi medici che hanno il delicato compito (spesso anche
psicologico) di affrontare drammi umani in un continuo via-vai di persone
dirette verso i laboratori analisi o verso la sala-raggi. Difficoltà che oggi i
pazienti riescono a sopportare solo grazie alla generosità e alla disponibilità
del personale (a cominciare dalle dottoresse Gamucci, Ferraresi e Gilberti, per
finire alle infermiere).
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