STRUTTURE
SOTT’ACCUSA
Interruzioni di gravidanze a Frosinone e SoraIl caso di Marina ripropone il dramma delle donne ciociare alle prese
con un’interruzione di gravidanza. Ormai in provincia sono solo due le strutture
pubbliche che permettono questo tipo d’intervento: l’ospedale di Frosinone e
quello di Sora. Questa carenza di strutture obbliga molte donne a recarsi a Roma
o addirittura fuori regione. «Sia l’ospedale di Frosinone sia quello di Sora
riescono a garantire appena 150 interventi l’anno - spiega Carlo Angeletti,
ginecologo presso l’ospedale di Frosinone che da anni pratica aborti - se
confrontiamo questi dati con quelli di alcuni anni fa, quando eravamo in grado
di fare 400-500 interventi all’anno, è facile rendersi conto del numero di donne
che è costretto ad andare fuori provincia per abortire. Il problema è che prima
avevamo nel reparto di ostetricia una nostra stanza operatoria in cui fare
piccoli interventi, come l’interruzione di gravidanza - continua Angeletti -
ora, a causa di ristrutturazioni, siamo costretti a servirci della sala
operatoria generale che abbiamo a disposizione solo un’ora alla settimana. E
anche il ricorso a questa sala operatoria è uno dei motivi di disagio avvertito
dalle donne: una cosa è avere a disposizione un unico ambiente (come
ostetricia), un’altra è doversi spostare senza nessuna tutela della privacy.
Inoltre se si tiene conto che l’utenza, in seguito alla chiusura di numerosi
altri centri, non ha altre strutture a disposizione, ci si può rendere conto dei
disagi creati».
Mar. Fel.
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