E’ Perlini l’onorevole Paperone. Tanzilli
il più povero di MARZIA FELICI
Quanto guadagnano i
nostri parlamentari? La risposta viene dalla pubblicazione da parte del
Parlamento dei dati relativi alla dichiarazione dei redditi (lordi) per l’anno
2000 di deputati e senatori. Ebbene, tra i parlamentari ciociari il titolo di
più ricco se l’è agguidicato il deputato Italico
Perlini, avvocato civilista, (FI) con una dichiarazione
dei redditi che pesa ben 730 milioni più qualche spicciolo. Al secondo posto,
con un distacco di ben 500 milioni, c’è il senatore Mauro Cutrufo (Cdu), che ha raggiunto la
quota di 212 milioni di lire. Continuando a scorrere la classifica troviamo il
deputato di Forza Italia Benito Savo, medico gastroenterologo, (140 milioni
305.000 lire) e, al quarto posto, il senatore di Alleanza Nazionale Oreste Tofani, professore di filosofia
ed ex sindacalista, che ha dichiarato 115 milioni. Poco più sotto troviamo il
deputato Giulio La Starza,
imprenditore romano nato però ad Esperia (An) con 99 milioni 378.000 lire
dichiarati e, all’ultimo posto, il deputato del Cdu Flavio Tanzilli, avvocato, con
appena 52 milioni e mezzo. Ma un parlamentare può guadagnare così poco? «Nel
2000 ho avuto un reddito così basso rispetto ai miei colleghi parlamentari
semplicemente perchè non ero ancora deputato - spiega Tanzilli che, ieri, come
tutti i deputati era impegnato in una seduta parlamentare - questa cifra infatti
deriva solo dalla mia attività professionale di avvocato». E cosa dire delle
spese elettorali? : «Le spese elettorali - risponde Oreste Tofani - sono una
sorta di investimento personale. Per legge, infatti, non possiamo detrarle. Io
ho “investito" circa 50 milioni di lire come possono dimostrare le
documentazioni a disposizione del comitato di controllo. Purtroppo non sono a
conoscenza della cifra precisa perchè, per la campagna elettorale, si è occupato
di tutto il mio responsabile». E il senatore del Cdu Mauro Cutrufo,
aggiunge: «Per la mia spesa elettorale ho speso intorno ai 100 milioni di lire .
Potrebbe essere qualcosa in meno o qualcosa in più, ma potrei sbagliarmi al
massimo di 4-5 milioni. Comunque sono dati pubblici facilmente verificabili».
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