Filo diretto con il Messaggero/Il
presidente della Fimmg risponde alle domande dei lettori: «Se il rapporto non è
di fiducia, meglio cambiare dottore» Il medico
di famiglia divide gli assistiti Luigi :
«Troppi esami, poche diagnosi», Laura: «Visite domiciliari solo a pagamento»di CARLO ROMANO
Medico di famiglia, un
tema che divide la città. Le telefonate dei lettori del Messaggero hanno
delineato due “scuole di pensiero", a volte contrapposte nel giudizio su questa
figura professionale. Da un lato ci sono i più critici, che giudicano il proprio
medico «superficiale e poco disponibile»; dall'altro i più soddisfatti, che
sottolineano le «capacità professionali, ma soprattutto umane del medico di
base». Decine di storie che, nel bene o nel male, rivelano la centralità che
continua ad avere il medico di base, da chiamare, magari, in piena notte, solo
per ricevere un parere rassicurante. A rispondere alle chiamate è stato il
dottor Pierluigi Bartoletti, segretario regionale della Fimmg, Federazione
italiana dei medici di medicina generale. Ecco cosa è emerso. Paola, 68 anni, pensionata: Il mio medico
si è trasferito e sono andata alla Asl per sceglierne un altro, ma si è rivelato
un disastro. Non visita e non vuole vedere le lastre che prescrive. Nel suo
studio di via Oderisi da Gubbio non c'è quasi mai, nemmeno nei giorni e orari
previsti e a noi non resta che rivolgerci alla pediatra. Bartoletti: Il rapporto con il proprio
medico deve essere di fiducia, altrimenti è meglio cambiare. Negli elenchi della
Asl ci sono anche i telefoni: prima di scegliere, sarebbe utile chiamare il
medico e solo in un secondo momento fare la scelta. Silvana, 52 anni, disoccupata: Sono una
malata oncologica, ma il mio medico si rifiuta di prescrivere le visite e le
analisi che mi suggerisce l'oncologa del Sant'Eugenio. E così devo fare continui
viaggi all'ospedale. A chi devo chiedere, quindi, di prescrivere gli esami?
Inoltre, i medici convenzionati hanno un tariffario, ma perché qualcuno fa
pagare anche il vaccino anti-influenzale e altri no? Bartoletti: La richiesta di esami
specifici spetta all'oncologa, ma il medico di base può sostituirsi. Il paziente
ha il diritto di essere curato, senza dover affrontare i problemi burocratici.
In quanto al tariffario, tutti i medici ne hanno uno minimo, ma dipende dalla
sensibilità personale applicarlo o meno. Laura, 80
anni, pensionata: Non ci sono più i medici scrupolosi
di una volta e uno vale l'altro. Abito a Casetta Mattei e nonostante avessi la
pressione molto alta, il mio medico si è limitato a suggerire di rivolgermi al
cardiologo, senza venire a visitarmi. Se invece lo pago, viene. Bartoletti: In questi casi bisogna
cambiare medico. La scelta è ampia e quindi non è difficile trovarne uno che
risponda alle proprie esigenze. Luigi Masala, 50
anni, maitre d'hotel: Il mio vecchio medico ha
dimostrato incapacità nel diagnosticare malattie, anche le più semplici. Mi ha
dato medicine e cure inutili, prescriveva sempre analisi specialistiche e mi
faceva pagare anche quando non dovevo. Non esiste un controllo sulla
professionalità del medico di base? Bartoletti: Per garantire la
professionalità, da quest'anno sono previsti programmi di aggiornamento per
tutti. Antonio, 67 anni, pensionato: Il medico ha indicato sulla ricetta una sola confezione di
collirio, mentre il farmacista mi ha assicurato che doveva scriverne tre. Si
comporta così per obbligarmi a tornare molte volte? Bartoletti: La Regione ha cambiato da
meno di un mese la disciplina delle ricette, quindi è possibile che qualche
medico ancora non sappia tutte le novità. In ogni caso, il proprio dottore deve
essere visto come un conoscente e quindi si deve parlare con lui. Antonio, meccanico, 70 anni: Abito a
Cinecittà, il mio dottore è bravo, ma non arriva mai in orario e c'è sempre
fila. Perché non diminuire il numero di pazienti? Bartoletti: Se c'è tanta gente, vuol dire
che è apprezzato, ma la possibilità di scegliere è una garanzia per il paziente.
Loretta Marini, 54 anni, bancaria: Sono soddisfatta del mio medico, ma non c'è collegamento tra questa
figura e le strutture ospedaliere e spesso si rimandano l'uno con l'altro.
Bartoletti: Il sistema
sanitario deve ruotare intorno al paziente, non il con il contrario, quindi
bisogna segnalare questi problemi. Annamaria
Cecchini, 63 anni, casalinga: Ho dovuto scegliere, per
comodità, un medico che lavora in Centro. E' brava, ma è una dermatologa e così
mi rivolgo a lei solo per la ricetta. Ci vorrebbe un medico di famiglia
competente su tutto. Bartoletti: Bisogna dare la possibilità ai pazienti di scegliere il medico con
consapevolezza, solo dopo aver parlato, magari telefonicamente con lui.
Accanto alle critiche, sono numerosi i lettori che hanno chiamato
semplicemente per elogiare il proprio medico, evidenziare la sua bravura. Ecco
qualche testimonianza: Gabriella Pezzo, 56 anni, casalinga: Sono di Fabbrica di
Roma e voglio elogiare il mio medico, Pierfrancesco Borghesi, sempre disponibile
ad ascoltare. Piero Tancredi, 71 anni,
impiegato: Da oltre trent'anni, il mio dottore, Armando
Tomei, mi aiuta, non solo professionalmente, ma anche moralmente. Mauro Benelli, 35 anni, impiegato: Il mio
medico è una persona eccellente, sia umanamente che professionalmente ed è
sempre vicino alle persone. Laura Albanese, 58 anni,
pensionata: Il nostro medico di base non si limita a
fare ricette, ma visita, si informa ed è davvero scrupoloso. Giuseppe, 77 anni, commesso in pensione:
Il dottor Marco Barzaghi è molto bravo e ora che mi sono trasferito al Tiburtino
prendo due autobus per andare da lui. E' sempre reperibile, anche il sabato
sera. Uriana, 75 anni, pensionata: Mi trovo bene. Il mio medico fornisce
spiegazioni sempre precise, non è frettoloso e ascolta tutti. Nevia Finzi, 74 anni, pensionata: Sono
contenta. Il medico è molto responsabile e non dispensa medicine senza aver
prima inquadrato la situazione. Adriana, 53 anni,
impiegata in pensione: E' molto efficiente e competente
e sa indirizzare dalla persona giusta. Mi sento tutelata. Giuliana Giuliani, 30 anni: Ho un medico
favoloso, con cui si può parlare apertamente. Prima di andare dallo specialista
chiedo sempre il suo parere.
(Ha
collaborato Luca Brugnara)
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